Attentato di Brindisi: la violenza ci ruba il futuro

Quello che segue è il comunicato stampa che abbiamo sottoscritto insieme a forze politiche e associative di Fondi dopo l’attentato di sabato scorso, 19 maggio, alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi.

L’attentato che ha colpito la scuola Morvillo-Falcone di Brindisi, provocando la morte di una studentessa di sedici anni, e diversi feriti, di cui alcuni gravi, rappresenta l’atto più vile e tragico che si possa compiere contro lo Stato e la Democrazia italiana.
Ci troviamo di fronte ad un attentato gravissimo che fa presagire l’apertura di una nuova e tragica fase di terrore criminale. Ci auguriamo che lo Stato e le Istituzioni di questo Paese si uniscano per accertare, al più presto, la natura e i mandanti di questo attentato, che ci ha fatto precipitare agli anni più bui dello stragismo dei primi anni novanta.
L’intera società civile deve unirsi per difendersi e innalzare la guardia nella lotta contro tutte le mafie. È giunto il momento di mettere in campo la capacità di reazione del Paese.
L’indignazione non basta più. Nella scuola Morvillo-Falcone in mattinata sarebbe passata la Carovana Internazionale Antimafia di Libera per incontrare gli studenti, proprio come avvenuto a Fondi solo pochi giorni fa. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare mercoledì 23 p.v. presso il Castello Baronale, a partire dalle ore 18,30, alle iniziative previste per ricordare Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutte le vittime della mafia.
Diamo una risposta forte, come cittadini di questa città prima con la manifestazione di mercoledì, poi con l’impegno quotidiano.

Partito Democratico, Circolo di Fondi – Lista Civita per Fondi – Sinistra Ecologia e Libertà – Lista Lido di Fondi – Associazione Libera – ANPI Sezione di Fondi – Circolo Legambiente La Ginestra – Associazione Il Cantiere Sociale

Le mafie nel mondo (e a Fondi)

Mercoledì 10 novembre l’associazione Il Cantiere Sociale ha presentato il libro “Mafia Export” insieme all’autore, Francesco Forgione. Numerosa la partecipazione dei cittadini, che al termine dell’incontro hanno acquistato il libro al nostro banchetto e degustato con noi i vini di Libera, realizzati dalle cooperative sociali sui terreni confiscati alle mafie.
Vi proponiamo la breve intervista a Forgione andata in onda per l’occasione sui Tg locali. Su questo link, invece, è possibile guardare il video completo della presentazione. Ringraziamo l’operatore Danilo Pezzola per averci concesso l’utilizzo del materiale.

Fondi nell’occhio del fotografo

Il reportage di Ettore Maragoni su Fondi e la quinta mafia. Quando un’immagine dice più di mille parole

Schermata 2010-06-05 a 18.45.10Durante l’ultima campagna elettorale ci è capitato spesso di incontrare a Fondi un giovane fotografo terracinese, Ettore Maragoni. Curioso e determinato, Ettore ha cominciato a guardarsi intorno e a scovare tutte le contraddizioni e i conflitti di una terra, quella del Sud Pontino, da anni precipitata in una deriva politica, sociale e ambientale senza precedenti. Ettore ha visitato e catturato col suo obiettivo luoghi, volti, paesaggi e snodi simbolici del territorio, che occultano intrecci fra politica, crimine e potere. Ne è nato un reportage, Fondi Connection, di grande forza evocativa (cliccando sul tasto caption, in basso a destra, si possono leggere anche le didascalie esplicative). Queste immagini forniscono una sintesi impressionante dello scenario in cui si muove oggi il basso Lazio; indicano nelle cupe apparenze inquietanti retroscena, invisibili solo per chi si ostina a non voler vedere.

Maxi operazione antimafia: l’epicentro è Fondi

tg3-10052010Oltre settanta gli arresti effettuati all’alba del 10 maggio nel centro-sud Italia. L’operazione congiunta della Dia di Roma e Napoli ha sgominato il sistema di condizionamento che i clan siciliani e campani gestivano al fine di imporre i prezzi e le rotte dei prodotti agricoli nei maggiori mercati ortofrutticoli controllando i trasporti. Secondo il colonnello della Dia Paolo La Forgia, il mercato di Fondi è “l’epicentro degli interessi criminali, vuoi per la sua posizione strategica, vuoi per l’importanza visto che storicamente il Mof è uno dei mercati più grandi d’Europa. Tant’è che proprio qui alcune delle famiglie mafiose avevano aperto succursali delle società proprio per controllare meglio la gestione del trasporto dell’ortofrutta”.
Qui di seguito i servizi andati in onda sul Tg3 nazionale e regionale e un approfondimento del Corriere: Sud pontino, mafia a camorra controllavano ortofrutta e trasporti.


Polverini e l’impresentabile

Schermata 2010-01-12 a 23.18.38L’incontro della candidata alla presidenza della Regione Lazio per il Pdl, Renata Polverini, con il senatore fondano Claudio Fazzone, grande elettore del Sud Pontino, mette in chiaro molte cose. Il volto nuovo, la donna che viene dal sindacato, la candidata che si attira simpatie trasversali è in realtà funzionale alla peggiore classe dirigente che ha governato, direttamente o indirettamente, a Fondi e dintorni. Renata Polverini forse non sa chi è Claudio Fazzone? O forse lo sa fin troppo bene?

Il Fatto Quotidiano - Mercoledì 14 gennaio 2009
Il Manifesto - domenica 10 gennaio 2010

Fondi: confiscati i beni di Garruzzo e Di Fazio


Nuovo successo della magistratura a Fondi. Il processo Damasco 1 ha portato finalmente alla confisca dei beni di Massimo Anastasio Di Fazio e Vincenzo Garruzzo, i cui nomi comparivano più volte nella relazione con la quale il prefetto chiese lo scioglimento del consiglio comunale di Fondi per mafia. Al Di Fazio sono stati sottratti 27 appartamenti, 6 negozi, 4 terreni agricoli a Fondi, e poi 4 negozi e due grandi ville a Roma. A Garruzzo invece 51 case, 17 negozi e 13 terreni agricoli a Fondi, più due negozi e un fabbricato a Rosarno. A questi beni si aggiungono capitali sociali e intere società, per un ammontare complessivo di 28 milioni di euro. Le attività di questi signori hanno condizionato, secondo un prefetto e un ministro, anche la pubblica amministrazione di Fondi, che ha sempre negato tutto. Le confische sono una prima conferma che un impero economico di provenienza mafiosa a Fondi c’era eccome. E Damasco continua…

La Dda ancora a Fondi


La Dda di Roma torna a Fondi per acquisire documenti negli uffici del comune. Manca all’appello la gara d’appalto per la costruzione della nuova casa comunale e la relativa certificazione antimafia. Ma si indaga anche sulle modalità di acquisto di Villa Cantarano da parte della Regione Lazio guidata da Storace. E sulle irregolarità relative alla costruzione del nuovo teatro comunale, di cui per primi ci siamo occupati noi del Cantiere Sociale. Postiamo a riguardo il servizio andato in onda sul Tg regionale e la pagina di Latina Oggi dedicata al fatto.

Violante a Maroni: cosa è accaduto a Fondi?

Mentre si vocifera di una candidatura a sindaco di Fondi del senatore anti-stato Claudio Fazzone (ma anche del suo illuminato servitore mediatico, Gaetano Orticelli), mentre i suoi sottoposti si dividono in tutta la provincia nelle mozioni di solidarietà al prefetto Frattasi, il caso Fondi non si è certo chiuso. Pochi giorni fa il vicepresidente della commissione antimafia, Fabio Granata, è stato esplicito nei confronti del ministro Maroni: faccia un passo indietro e applichi la normativa sullo scioglimento come previsto, per evitare in extremis che questo pericoloso precedente si affermi. Al suo invito si sono uniti esponenti del Pd e del Pdl, come Angela Napoli. Ora torna sul tema anche Luciano Violante, con parole quantomai chiare.

Mafie e mattone nel Lazio


Mentre molti politici locali continuano a minimizzare o addirittura negare l’esistenza di attività mafiose, estese e radicate, nel territorio del Lazio, i dati dicono esattamente il contrario, osservatori e organismi indipendenti lo confermano. E mentre si profila la terza tranche dell’operazione Damasco, inaugurata dalle verifiche sulla variante Pantanelle a Fondi e che pare avrà come obiettivo proprio l’urbanistica, il monitoraggio sulla speculazione edilizia nella nostra regione fornisce risultati allarmanti per l’imponenza degli interessi criminali che vi sono coinvolti. Il mattone è la vera forza motrice dell’economia mafiosa nel Lazio ed è sui processi di autorizzazione e concessione, sui metodi di assunzione e costruzione, sulla qualità e la trasparenza dei lavori che occorre vigilare con più attenzione per iniziare un’opera di contrasto seria ai fenomeni mafiosi. Lo aveva detto per primo Saviano, che l’impero di Gomorra è un impero costruito sul cemento prima ancora che sulla droga, e che l’economia criminale del mattone è stata esportata con successo dentro e fuori i confini naizonali.

La Dda torna a Fondi

Fondi. La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha acquisito le delibere di giunta della cosiddetta variante Pantanelle, realizzata per un capanonne industriale – di proprietà, fra gli altri, dell’ex sindaco Parisella – e già citata nella relazione del prefetto Frattasi. A quanto pare le indagini della Dda si estenderebbero anche ad eventuali attività di riciclaggio di denaro sporco. In attesa di informazioni più dettagliate vi proponiamo il servizio andato in onda nel Tgr di oggi.

Annozero sul caso Fondi

Annozero di Michele Santoro, giovedì 5 novembre, si è occupato del caso Fondi. L’inchiesta Profumo di mafia di Stefano Bianchi e Giulia Bosetti ha attraversato tutta la puntata con le interviste ad alcuni dei protagonisti del caso Fondi; a cominciare dall’ex assessore Riccardo Izzi e suo padre Mario. In studio, il mancato scioglimento del comune nonostante la richiesta del ministro Maroni, è stato commentato da Fava, De Magistris, Panigutti di Latina Oggi e Bocchino. E dal senatore Fazzone, strenuo sostenitore della tesi di un complotto ordito contro la città dal suo collega Ciarrapico, sostenuto per l’occasione da prefetto (che ha annunciato di voler querelare), funzionari dello Stato e ministro dell’Interno.
Verso la fine del lungo dibattito l’intervento di Daniele Vecchio del Cantiere Sociale, che ha ricordato i tanti attentati degli ultimi mesi a Fondi nei confronti di imprese e di cittadini che si sono impegnati nella lotta alla mafia.

Potete rivedere la puntata per intero sul sito della Rai o su quello di Annozero.

Di seguito invece i tre video con l’inchiesta:

E l’intervento di Daniele Vecchio del Cantiere Sociale:

Il Manifesto su Annozero dedicata al caso Fondi, 07/11/2009La puntata di Annozero sul caso Fondi, con 4,5 milioni di ascoltatori, non poteva passare inosservata. Il 7 novembre il ministro Maroni, ospite al convegno dei prefetti dell’Anfaci a Bologna, ha detto: “Ho visto ieri sera in una trasmissione televisiva una persona che ha minacciato di querelare il prefetto di Latina che aveva chiesto lo scioglimento del Comune di Fondi. Ho condiviso parola per parola quella relazione e se qualcuno vuole querelare il prefetto di Latina allora dovrà querelare anche il ministro dell’Interno. Non credo sia corretto attaccare una persona che non ha gli strumenti per difendersi ma se il ministro dell’Interno condivide un atto e lo firma, ne condivide sempre anche la responsabilità e io mi assumo sempre le mie responsabilita”.

L’ombra di Fondi sul caso Marrazzo

Occorre delineare ipotesi sul ricatto politico subito da Marrazzo negli ultimi mesi e per farlo bisogna andare a guardare gli atti compiuti dal governatore nel periodo risalente all’irruzione e conseguente estorsione dei quattro carabinieri nell’appartamento di via Gradoli. Una pista è quella della sanità privata. La prima a seguirla è stata Sara Menafra sul Manifesto di giovedì 29, dove ricostruisce la rete di interessi di Giampaolo Angelucci, re delle cliniche private nel Lazio alle quali Marrazzo – da commissario alla sanità – aveva deciso di tagliare i finanziamenti, nonché proprietario di testate nazionali come il Riformista e Libero, il primo giornale a cui si tentò di vendere il video. Per quell’articolo Il Manifesto è stato querelato, mentre oggi tutti i quotidiani rilanciano le stesse ipotesi alla luce delle nuove rivelazioni di Carmen Masi sulla trattativa con Angelucci, che prontamente smentisce.
L’altra pista viene fuori sulla pagine dell’Unità di oggi e mette insieme la nomina di un nuovo presidente del Mof proposta da Marrazzo dopo gli arresti di Damasco 2, gli interessi del crimine organizzato sul mercato ortofrutticolo, la possibile latitanza di Iovine, capoclan dei casalesi, nel sud pontino, area di provenienza di Cafasso, il pusher che aveva il compito di “piazzare” il video. Di seguito potete leggere l’editoriale di Concita De Gregorio e i due paginoni di Claudia Fusani.

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Fondi, solidarietà a Bruno Fiore dopo l’attentato incendiario

Solidarietà dai cittadini e dalla politica locale e nazionale a Bruno Fiore. Prevista l’audizione del ministro Maroni in Commissione parlamentare Anfimafia. Due nuovi subcommissari affiancheranno il prefetto Nardone a Fondi. Il servizio di Ballarò in onda ieri su Raitre. Gli articoli dei quotidiani nazionali

Fondi, 20 ottobre 2009, manifestazione di solidarietà dopo l'attentato a Bruno FioreManifestazione di solidarietà per Bruno Fiore nella serata di ieri a Fondi. Numerosi i cittadini che, con un passaparola di poche ore, si sono incontrati all’auditorium San Domenico per stringersi attorno al coordinatore cittadino del Pd e portavoce del Comitato contro le mafie, vittima dell’attentato incendiario della notte scorsa.
Tanti gli interventi, dai leader locali e consiglieri regionali del Pd agli esponenti del Comitato contro le mafie, fino all’ex presidente della Camera Luciano Violante. Tutti hanno evidenziato il clima di intimidazioni che in città impedisce lo svolgimento della vita democratica; e l’anomalia del caso Fondi a livello nazionale, con un mancato scioglimento che potrebbe diventare un pericoloso precedente.
In mattinata a Bruno Fiore era arrivata la solidarietà di tutto il centrosinistra nazionale e regionale, a cominciare dal segretario del Pd Franceschini e dal presidente regionale Marrazzo (leggi qui tutte le dichiarazioni di solidarietà). Solidarietà manifestata anche dagli esponenti cittadini del Pdl, con il distinguo però del senatore fondano Fazzone che non ha trovato di meglio che invitare la sinistra a non strumentalizzare l’accaduto.
Si è parlato dell’attentato a Bruno Fiore anche in Parlamento: in una interrogazione l’on. Sesa Amici si è appellata al presidente della Camera Fini affinché intervenga sul governo per giungere allo scioglimento dell’amministrazione comunale di Fondi. E la Commissione parlamentare Antimafia ha convocato il ministro Maroni, la prossima settimana, per discutere del mancato scioglimento. La richiesta di audizione del ministro è arrivata dalle opposizioni e dal vicepresidente Fabio Granata del Pdl.Fondi, 20 ottobre 2009, manifestazione di solidarietà dopo l'attentato a Bruno Fiore
Intanto, in un’intervista rilasciata a Lazio TV, il prefetto di Latina Frattasi nell’ipotizzare che l’attentato a Bruno Fiore possa effettivamente essere a carattere intimidatorio, ha comunicato di aver nominato due subcommissari che affiancheranno il prefetto Nardone nell’amministrazione cittadina. Si tratta di Giovanni Rossi, presidente onorario della Corte dei Conti che si è già occupato in passato di controllo di enti locali, e Maurizio Alicandro, dirigente della prefettura, con una lunga esperienza come commissario straordinario.

Sempre ieri, a Ballarò, è andato in onda un servizio dedicato al caso Fondi, che potete guardare qui di seguito:

Ps: la notizia dell’attentato a Bruno Fiore è apparsa su tutti i quotidiani, qui riportiamo l’articolo del Manifesto e del Fatto.