Damasco 2: parla il pentito Augusto La Torre

18 febbraio 2011. Parla in video collegamento con il tribunale di Latina Augusto La Torre, uno tra i più feroci boss affiliati al clan dei Casalesi, oggi collaboratore di giustizia. Sembra un udienza decisiva per Damasco 2, il processo di mafia indissolubilmente legato al caso Fondi e alle infiltrazioni criminali nell’amministrazione comunale. La Torre sembra confermare l’impianto accusatorio e fornisce nuove rivelazioni e retroscena sul sodalizio fra i Casalesi e i Tripodo:

Su Raiuno, nel corso della trasmissione mattutina Occhio alla spesa, si torna invece a parlare dei condizionamenti mafiosi all’interno del Mof in una intervista al colonnello La Forgia:

Fondi, solidarietà a Bruno Fiore dopo l’attentato incendiario

Solidarietà dai cittadini e dalla politica locale e nazionale a Bruno Fiore. Prevista l’audizione del ministro Maroni in Commissione parlamentare Anfimafia. Due nuovi subcommissari affiancheranno il prefetto Nardone a Fondi. Il servizio di Ballarò in onda ieri su Raitre. Gli articoli dei quotidiani nazionali

Fondi, 20 ottobre 2009, manifestazione di solidarietà dopo l'attentato a Bruno FioreManifestazione di solidarietà per Bruno Fiore nella serata di ieri a Fondi. Numerosi i cittadini che, con un passaparola di poche ore, si sono incontrati all’auditorium San Domenico per stringersi attorno al coordinatore cittadino del Pd e portavoce del Comitato contro le mafie, vittima dell’attentato incendiario della notte scorsa.
Tanti gli interventi, dai leader locali e consiglieri regionali del Pd agli esponenti del Comitato contro le mafie, fino all’ex presidente della Camera Luciano Violante. Tutti hanno evidenziato il clima di intimidazioni che in città impedisce lo svolgimento della vita democratica; e l’anomalia del caso Fondi a livello nazionale, con un mancato scioglimento che potrebbe diventare un pericoloso precedente.
In mattinata a Bruno Fiore era arrivata la solidarietà di tutto il centrosinistra nazionale e regionale, a cominciare dal segretario del Pd Franceschini e dal presidente regionale Marrazzo (leggi qui tutte le dichiarazioni di solidarietà). Solidarietà manifestata anche dagli esponenti cittadini del Pdl, con il distinguo però del senatore fondano Fazzone che non ha trovato di meglio che invitare la sinistra a non strumentalizzare l’accaduto.
Si è parlato dell’attentato a Bruno Fiore anche in Parlamento: in una interrogazione l’on. Sesa Amici si è appellata al presidente della Camera Fini affinché intervenga sul governo per giungere allo scioglimento dell’amministrazione comunale di Fondi. E la Commissione parlamentare Antimafia ha convocato il ministro Maroni, la prossima settimana, per discutere del mancato scioglimento. La richiesta di audizione del ministro è arrivata dalle opposizioni e dal vicepresidente Fabio Granata del Pdl.Fondi, 20 ottobre 2009, manifestazione di solidarietà dopo l'attentato a Bruno Fiore
Intanto, in un’intervista rilasciata a Lazio TV, il prefetto di Latina Frattasi nell’ipotizzare che l’attentato a Bruno Fiore possa effettivamente essere a carattere intimidatorio, ha comunicato di aver nominato due subcommissari che affiancheranno il prefetto Nardone nell’amministrazione cittadina. Si tratta di Giovanni Rossi, presidente onorario della Corte dei Conti che si è già occupato in passato di controllo di enti locali, e Maurizio Alicandro, dirigente della prefettura, con una lunga esperienza come commissario straordinario.

Sempre ieri, a Ballarò, è andato in onda un servizio dedicato al caso Fondi, che potete guardare qui di seguito:

Ps: la notizia dell’attentato a Bruno Fiore è apparsa su tutti i quotidiani, qui riportiamo l’articolo del Manifesto e del Fatto.

Fondi, nuovo presidio a Roma

3/09/09 – Nuovo presidio a Roma per chiedere lo scioglimento del comune di Fondi

presidioIl sindaco di Fondi, Luigi Parisella, avrebbe voluto portare un presidio a Palazzo Chigi in difesa della “Fondi onesta”, ma la questura ha negato l’autorizzazione per evitare disordini, visto che era già stata concessa alla manifestazione di richiesta dello scioglimento del comune.
Manifestazione organizzata da Sinistra e Libertà e Italia dei Valori, che si è svolta serenamente e farà da preludio a un sit-in permanente, per fare pressione sul consiglio dei ministri ogni volta che si riunisce, affinché prenda finalmente una decisione. Intanto, la notte prima, a Fondi una bomba di alto potenziale ha fatto esplodere un furgone di caffè, proprio a pochi passi dall’abitazione del sindaco, lo stesso che si prodiga ogni giorno nel descrivere la sua come una città tranquilla, dove nessuna mafia ha messo radici. Di questo e altro ha dato conto, come sempre puntuale, Il Manifesto, nell’articolo che potete leggere qui di seguito.il manifesto, 4 settembre 2009

Gli amici degli amici

Nell’Italia di Papi la politica è sempre più un’appendice del gossip. E non solo per i guai coniugali del presidente, che hanno generato il più rumoroso scandalo italiano degli ultimi tempi (rumoroso all’estero, ovviamente, non certo per gli italiani minzoliniati). No. Finisce che questioni del genere occupino uno spazio apparentemente impensabile. Quello degli spostamenti politici, delle trame segrete, dei disegni del potere oscuro.
Allora questi scandali sessuali per qualcuno sono l’arma che i poteri criminali adottano per ricattare la politica: lo dice ad esempio Serge Raffy su Nouvel Observateur, e arriva a paventare una penetrazione della mafia russa al vertice dello Stato italiano; ma lo aveva detto anche il ministro Bossi, secondo il quale lo scandalo di Bari è una reazione della mafia alla legge del governo Berlusconi sui sequestri dei beni ai mafiosi, e avverte il premier di stare in guardia perché “quelli non perdonano” (non male per uno che aveva definito Berlusconi “il mafioso di Arcore”).
E Fondi? Non poteva mancare lo spirito dei tempi in questa riproduzione in piccolo di vizi e difetti nazionali, di interessi troppo più grandi dei diritti dei cittadini, di personaggi impresentabili e collusioni evidenti strenuamente negate dal potere, che disegna la realtà a suo piacimento sul modello del presidente mago. Fondi che si candida a sostituire la Sicilia nel ruolo di laboratorio politico dei futuri scenari nazionali, che ha visto nascere e svilupparsi la cosiddetta Quinta Mafia, un mix di criminalità campana, calabrese e siciliana in combutta con quella locale e con settori della politica, dell’imprenditoria, dei colletti bianchi. Dove si smaschera, ma in sordina, la ventilata politica antimafia, dove cade la maschera del ministro di ferro, che prova ad alzare la testa salvo riabbassarla subito dopo, dove la politica smentisce lo Stato, la prefettura, la questura, la Dia, le forze dell’ordine.
L'Espresso: Quei tre ministri che vanno a Fondi - clicca per leggere l'articoloAnche qui il gossip è un segnale di movimenti politici altrimenti misteriosi. E sempre più per ricostruire le vere cause dei conflitti politici bisogna entrare in casa, seguire i rapporti coniugali o d’amicizia, scoprire interessi personali, fiutare le presenze invisibili. Aveva iniziato a farlo Palladino sul Manifesto, ora prosegue Biondani sul settimanale l’Espresso. Con alcune imprecisioni, laddove ad esempio il giornale conferma le parole di Berlusconi, quando disse che nessun componente della giunta era stato raggiunto da avvisi di garanzia.
L’articolo pone in filigrana una domanda importante: gli amici degli amici, i parenti, le mogli e i mariti, i fidanzati e i clienti, contano più del senso dello Stato, del fronte comune contro la criminalità? I segnali di un sì ci sono tutti.

Veltroni: la lotta alle mafie cominci da Fondi

il manifesto 23 agosto 2009Il video dell’intervento di Veltroni a Fondi nell’ambito della conferenza di sabato 22 agosto, che gli organizzatori hanno definito non partitica, anche se hanno parlato esclusivamente esponenti del Partito Democratico. Nel frattempo prosegue sulle pagine del Manifesto l’inchiesta su Fondi, che si sofferma stavolta sulle rivelazioni del cassiere dei Casalesi, Carmine Schiavone, sul potere economico dei Tripodo a Fondi e sul piano di conquista della provincia di Latina messo in atto durante gli anni ottanta dai cartelli criminali casertani, conquista raggiunta mantenendo un “profilo basso” fatto di investimenti e affari silenziosi, ed evitando accuratamente il clamore delle armi.
Nel fondo pagina le critiche mosse dal senatore dell’Idv Pedica nei confronti del Pd, al quale rimprovera la mancanza di iniziative forti che il partito potrebbe prendere a livello regionale rispetto alla gestione del Mof. A criticare invece il governo per le reticenze sullo scioglimento di Fondi si aggiungono altri vertici dell’Idv, l’eurodeputato Luigi De Magistris e il portavoce Leoluca Orlando.

Il Manifesto torna su Fondi

il manifesto 20 agosto 2009Continua l’inchiesta quotidiana del Manifesto su Fondi. Dopo le ultime rivelazioni sulle relazioni incrociate che stanno dietro il caso del mancato scioglimento del comune, Nicola Procaccini, portavoce della Meloni, dice la sua in una lettera al giornale. L’autore dell’inchiesta, Andrea Palladino, risponde ribadendo la correttezza dell’informazione fornita ai lettori. Sulla stessa pagina il quotidiano pubblica un’interessante intervista ad Antonio Turri, referente per il Lazio di Libera, che parla di un quadro di dominio da parte delle mafie nel basso Lazio lontano nel tempo e radicato, che tramite l’infiltrazione negli enti crea una base sicura per l’obiettivo finale, la “conquista” di Roma.

L’Unità pubblica un’ampia inchiesta su Fondi

Ennesimo focus-on della stampa nazionale sul caso Fondi

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L’Unità del 6 agosto dedica addirittura tre pagine al caso Fondi. Gli articoli approfondiscono la questione delle infiltrazioni nel Mof e nella pubblica amministrazione, ricostruendo al contempo il lungo e accidentato iter che parte dalla commissione d’accesso insediata dal prefetto per arrivare allo stallo istituzionale, che dura a tutt’oggi, di una decisione ultimativa da parte del consiglio dei ministri che continua a latitare.

Idv, incursione sul caso Fondi

24 luglio 2009, caso Fondi: l’Italia dei Valori contro il ministro Gelmini

Il caso Fondi è ormai un caso nazionale. Lo dimostra quanto accaduto oggi durante la conferenza stampa del ministro Gelmini. Il senatore Pedica (Idv) interrompe la conferenza stampa per chiedere conto del mancato scioglimento del comune di Fondi per infiltrazioni mafiose. Il ministro evita di rispondere e Pedica la incalza. Irritata, la Gelmini decide di lasciare l’aula.
Quella del senatore dipietrista non è una semplice provocazione, ma un atto dimostrativo forte per richiamare l’attenzione su un precedente che rischia di passare sotto silenzio. E cioè il rinvio infinito dello scioglimento da parte del cdm, con un atteggiamento ambiguo reiterato, che segnala una gravissima mancanza da parte di chi dovrebbe porsi a difesa dell’integrità delle istituzioni. Cominciano a smuoversi le acque?

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Maxi operazione antimafia a Fondi: 17 arresti

17 persone arrestate, fra uomini dei clan e dirigenti e funzionari del comune di Fondi


6 luglio 2009. In mattinata 200 agenti, tra uomini della Dia di Roma e del comando provinciale di Latina, raggiungono Fondi per eseguire 17 ordinanze di custodia cautelare.
Il sodalizio fra ‘ndrangheta e camorra viene sgominato. A monte c’è l’ormai comprovato dominio che le organizzazioni criminali avevano conquistato sul MOF. Il mercato ortofrutticolo è risultato infatti chiuso a chiunque non fosse esplicitamente indicato dai boss, i quali stabilivano anche prezzi e modalità di mercato. Ma le indagini hanno svelato anche un sodalizio con alcuni settori del comune di Fondi, che coinvolge funzionari e dirigenti dei vigili urbani, oltre all’ex assessore Riccardo Izzi. Accordi attraverso i quali sarebbero stati ottenuti importanti incarichi e commesse.
In carcere, oltre ai due Tripodo, finiscono quindi Riccardo Izzi, Franco e Pasquale Peppe, Aldo Trani, Giuseppe Bracciale, Alessio Ferri, Antonio Schiappa, Igor Catalano, Vincenzo Bianco e Antonio D’Errigo. Arresti domiciliari per il comandante della polizia municipale Dario Leone, il suo vice Pietro Munno, il dirigente del settore bilancio e finanze del comune Tommasina Biondino e quello dei Lavori pubblici Gianfranco Mariorenzi, nonche’ l’immobiliarista Massimo Di Fazio.
Sequestrati anche immobili, terreni e società che ammontano a un valore di 10 milioni di euro.
Qui un articolo di approfondimento.

La Camorra dietro casa

Al Tg1 della sera nuove rivelazioni sull’avanzata della camorra a Fondi e dintorni

Sabato 27 giugno 2009, Tg1 delle 20:00.
Nonostante la nuova direzione di Augusto Scodinzolini, qualcuno degli storici collaboratori del Tg continua a fare il suo lavoro con dignità e competenza. E’ il caso di Alessandro Gaeta che, in collegamento da Fondi, ci aggiorna con la consueta tempestività sul grado di penetrazione raggiunto dalla camorra nel basso Lazio. Ormai vediamo che il livello di guardia è stato superato, e di molto. La situazione è allarmante e la quantità di beni confiscati fa il paio con l’intensità raggiunta dagli attentati d’ogni tipo messi in atto negli ultimi tempi.
PS: en passant, l’inviato del Tg1 dà per certo l’imminente scioglimento del comune di Fondi. Registriamo. E aspettiamo ancora.
PPS: per dovere di cronaca, a Fondi c’è un’altra famosa villa da Paperone. Si trova ai piedi del Cocuruzzo. Proprio recentemente le due proprietarie (moglie e cugina del senatore Fazzone) si sono viste confermare una condanna per gli illeciti compiuti durante la costruzione.

YouDem a Fondi

L’approfondimento tv di YouDem sul caso Fondi

Il 5 giugno è andato in onda su Youdem un approfondimento sul caso Fondi, realizzato in collaborazione con Libera.
Ospiti in studio, fra gli altri, Achille Serra e il giornalista Nello Trocchia, che ha presentato la sua video-inchiesta su Fondi. Nel video vengono intervistati fra gli altri il sindaco di Fondi e i coordinatori locali del Pd e di Sinistra e Libertà. Riportiamo qui la registrazione integrale del programma.