Fondi, arrestato l’ex consigliere Pdl Ciccarelli

Dunque, il consiglio comunale di Fondi andava sciolto. Lo dimostravano decine di intercettazioni dell’ex assessore Izzi e le sue stesse dichiarazioni rese ai carabinieri, le sistematiche irregolarità scoperte dalla commissione d’accesso al Comune, le certificazioni antimafia mai richieste, le conseguenti 500 pagine di relazione del prefetto. E poi gli arresti al Mof del clan Tripodo, Izzi in manette, la nuova ondata di arresti del maggio scorso, le rivelazioni sconvolgenti dei pentiti nel corso del processo Damasco 2, che fra pochi mesi sarà concluso. E lo dimostra da ultimo l’arresto avvenuto oggi da parte della Dia dell’ex consigliere di Forza Italia e poi Pdl, Antonio Ciccarelli, per anni direttore dei lavori pubblici. Ma il ministro Maroni e il Consiglio dei ministri decisero di no, che non era il caso. E’ ora che chi di dovere, a partire dalla Commissione parlamentare antimafia, faccia tutto il possibile perché quella decisione vergognosa non rimanga senza conseguenze.

Le mafie nel mondo (e a Fondi)

Mercoledì 10 novembre l’associazione Il Cantiere Sociale ha presentato il libro “Mafia Export” insieme all’autore, Francesco Forgione. Numerosa la partecipazione dei cittadini, che al termine dell’incontro hanno acquistato il libro al nostro banchetto e degustato con noi i vini di Libera, realizzati dalle cooperative sociali sui terreni confiscati alle mafie.
Vi proponiamo la breve intervista a Forgione andata in onda per l’occasione sui Tg locali. Su questo link, invece, è possibile guardare il video completo della presentazione. Ringraziamo l’operatore Danilo Pezzola per averci concesso l’utilizzo del materiale.

Fondi, la mafia e l’avventura del pomodoro

Su Repubblica di venerdì 4 giugno Attilio Bolzoni, inviato a Fondi, descrive in due pagine di inchiesta il sistema dei trasporti di ortofrutta controllati dai clan e dei conseguenti rincari, dovuti a inutili e lunghissimi andirivieni della merce, a vantaggio delle imprese mafiose e a danno di agricoltori e consumatori. Una realtà che il centro destra e l’amministratore delegato del Mof, Enzo Addessi, hanno sempre negato o minimizzato, smentiti dalla recente ondata di arresti che ha confermato la vastità e gravità del fenomeno. Qui di seguito il pdf dell’articolo, presente anche in rete.
2010
Qui di seguito, invece, lo stesso tema trattato in una nota trasmissione mattutina di raiuno, con la testimonianza del Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e del direttore del Mof Stefano Nardone:

E poi il retroscena politico del caso Fondi, riassunto dall’onorevole Veltroni nel corso della puntata di Annozero Servizi segreti, andata in onda giovedì 13 maggio.

Il governo spaccato, tra Latina e Fondi

La crisi in atto nel governo, tra gli uomini di Fini e l’asse Berlusconi-Bossi, segue di pari passo quella innescata a Latina nei confronti del sindaco Zaccheo. Nella guerra fra le destra sullo sfondo ancora Fondi e la longa manus di Fazzone. Ne parla, nel corso della puntata di Linea Notte su RaiTre, un finiano di ferro come Fabio Granata. A seguire un’approfondimento del Fatto Quotidiano sul ruolo di Fazzone nella vicenda delle dimissioni a Latina.

Schermata 2010-04-16 a 14.44.53

Fondi, dopo il voto

I commenti della stampa sull’esito elettorale a Fondi, dopo il mancato scioglimento per infiltrazioni mafiose.

Schermata 2010-04-08 a 13.01.58

Fondi, il neo-sindaco nel dossier sui clan
Il prefetto scrisse: dal suo assessorato favori alle mafie. Pd: beffa dopo le denunce

di Alberto Custodero

demeo_salvatoreÈ polemica, a Fondi, comune laziale del Sud Pontino, per la riconquista del Comune da parte di esponenti della precedente giunta di centrodestra oggetto, per dirla con Walter Veltroni, «della prima richiesta di scioglimento per mafia nella storia della Repubblica respinta dal governo nonostante la richiesta del ministro dell’Interno». Sindaco di Fondi, con il 55,6% dei voti, è stato eletto Salvatore De Meo, titolare, nella precedente giunta, dell’assessorato all’Urbanistica pesantemente censurato dal prefetto di Latina Bruno Frattasi nella sua relazione sulle collusioni con ‘ndrangheta e camorra. Era appunto la relazione che chiedeva di sciogliere il consiglio comunale. «Il settore dell’Urbanistica – scriveva il prefetto – ha oggettivamente agevolato interessi economici di un pregiudicato affiliato al clan Bellocco di Rosarno». «Tale comportamento gravemente omissivo – aggiungeva Frattasi, pur senza citare l’allora assessore, oggi sindaco – appare ripetuto anche nella vicenda della costruzione di 30 appartamenti» finiti nelle mani del clan camorristico dei Mallardo, posti sotto sequestro, 5 giorni prima delle elezioni, dalla magistratura.
L’elezione di De Meo e di 12 consiglieri della precedente maggioranza è già stata spunto di polemica in Commissione Antimafia fra opposizione e ministro dell’Interno. È stato il capogruppo pd Laura Garavini ad attaccare il titolare del Viminale. «Ministro – ha chiesto la Garavini per due volte – come si sente dopo che a Fondi sono tornate le persone per i cui comportamenti lei aveva chiesto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose? Nella relazione di scioglimento il prefetto fa il nome dell’attuale sindaco, riferendo che l’ex assessore all’Urbanistica era a conoscenza del sistema di collusioni con la criminalità. Oltre il danno, la beffa». «Non intendo rispondere – è stata l’imbarazzata replica di Maroni – s’è trattato di una scelta del consiglio dei ministri».
«Da quando, nel maggio del 1991, è entrata in vigore la legge sulle infiltrazioni mafiose negli enti locali – spiega il sociologo Vittorio Mete, autore dell’unico libro (“Fuori dal Comune” – edizione Bonanno) dedicato alle infiltrazioni mafiose degli enti locali – tutti i 192 decreti di scioglimento sono stati accolti dai rispettivi consigli dei ministri. Fondi segna uno spartiacque nelle strategia di contrasto alle infiltrazioni mafiose: diversamente da quanto avvenuto negli ultimi 20 anni e da quanto prevede la normativa, il governo Berlusconi non ha sciolto per mafia (ma per motivi “ordinari”) il Comune che ha anticipato il provvedimento con l’autoscioglimento». Il vantaggio per il Comune è stato evitare lo stigma di mafiosità e un lungo commissariamento, da un anno e mezzo a tre. E così a Fondi, in controtendenza con il resto dell’Italia, la percentuale dei votanti è aumentata – 81% contro il 75% del 2005 – ed ha registrato un plebiscito per la Polverini: 72,6%.
«Tutto è rimasto come prima – denuncia Maria Civita Paparello, candidata sindaco pd sconfitta – . Quei funzionari della precedente giunta che erano indicati come “collusi” con i clan sono rimasti in servizio». «Ma il dato politicamente più rilevante per il Sud Pontino – commenta ancora il sociologo Mete – resta l’affermazione elettorale del senatore pdl Claudio Fazzone, il più votato alle regionali laziali (28.817 preferenze, un terzo delle quali a Fondi)». Fazzone era più volte citato nella relazione Frattasi in quanto socio – con l’ex sindaco e un pregiudicato – di una srl beneficiata da una delibera della precedente giunta comunale.

Il valzer dei prefetti scomodi

L’Unità dedica più di un approfondimento all’avvicendamento dei prefetti, rimossi o promossi in questi giorni da un governo che li punisce perché difendono i diritti e la legalità a scapito degli equilibri politici dei territori. Fra questi c’è ovviamente il prefetto Frattasi, ma il giornale parla anche delle severe critiche rivolte dal Csm all’ormai ex procuratore di Latina, Giuseppe Mancini, per il pesanti condizionamenti politici da lui subiti e assecondati. Sulla promozione di Frattasi interviene anche Il Manifesto.

il manifesto

Schermata 2009-12-20 a 15.02.45Schermata 2009-12-21 a 22.46.32frattasi
Schermata 2009-12-20 a 15.03.40Schermata 2009-12-20 a 15.03.18

La Dda ancora a Fondi


La Dda di Roma torna a Fondi per acquisire documenti negli uffici del comune. Manca all’appello la gara d’appalto per la costruzione della nuova casa comunale e la relativa certificazione antimafia. Ma si indaga anche sulle modalità di acquisto di Villa Cantarano da parte della Regione Lazio guidata da Storace. E sulle irregolarità relative alla costruzione del nuovo teatro comunale, di cui per primi ci siamo occupati noi del Cantiere Sociale. Postiamo a riguardo il servizio andato in onda sul Tg regionale e la pagina di Latina Oggi dedicata al fatto.

Violante a Maroni: cosa è accaduto a Fondi?

Mentre si vocifera di una candidatura a sindaco di Fondi del senatore anti-stato Claudio Fazzone (ma anche del suo illuminato servitore mediatico, Gaetano Orticelli), mentre i suoi sottoposti si dividono in tutta la provincia nelle mozioni di solidarietà al prefetto Frattasi, il caso Fondi non si è certo chiuso. Pochi giorni fa il vicepresidente della commissione antimafia, Fabio Granata, è stato esplicito nei confronti del ministro Maroni: faccia un passo indietro e applichi la normativa sullo scioglimento come previsto, per evitare in extremis che questo pericoloso precedente si affermi. Al suo invito si sono uniti esponenti del Pd e del Pdl, come Angela Napoli. Ora torna sul tema anche Luciano Violante, con parole quantomai chiare.

Maroni in audizione: destra e sinistra lo attaccano sul caso Fondi

Corriere della Sera, 25 novembre 2009

Corriere della Sera, 25 novembre 2009

25 novembre 2009. Si è dato finalmente seguito all’audizione del Ministro dell’Interno Roberto Maroni in Commissione antimafia. Non poteva non parlarsi della nuova norma sulla vendita dei beni confiscati, ma nemmeno si è trascurato il problema di Fondi (proprio oggi Il Corriere della Sera anticipa nuovi gravissimi comportamenti dell’amministrazione denunciati nella relazione del prefetto). Maroni ha inaugurato la seduta con una lunga lettura in cui passava in rassegna per l’ennesima volta i famosi numeri del governo berlusconi nella lotta alla mafia. Solo alla fine si sofferma sulla nuova norma sullo scioglimento dei comuni per mafia ma evita accuratamente di toccare il caso Fondi e fa finta di non capire il brusio di protesta dei membri della commissione sul fatidico mancato scioglimento. Le repliche non si fanno attendere, sia da sinistra che da destra. Vi proponiamo l’audio di quegli interventi. Avremmo voluto pubblicare anche la risposta del ministro. Purtroppo però una risposta del ministro non c’è stata.

Walter Veltroni
Dice Walter Veltroni (PD):

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.

Angela Napoli
Dice Angela Napoli (PDL):

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.

Laura Garavini
Dice Laura Garavini (PD):

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.


Fabio Granata
Dice Fabio Granata (PDL):

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.


Beppe Lumia
Dice Beppe Lumia (PD):

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.


Roberto Maroni
Risponde Roberto Maroni (Lega Nord):
…………………………………………………………………………………….
……………………………………………………………………………………………

(si ringrazia Radio Radicale per aver messo a disposizione gli audio della seduta, che qui riproduciamo in licenza creative commons 2.5: http://www.radioradicale.it/scheda/291794/commissione-dinchiesta-sul-fenomeno-della-mafia)

Annozero sul caso Fondi

Annozero di Michele Santoro, giovedì 5 novembre, si è occupato del caso Fondi. L’inchiesta Profumo di mafia di Stefano Bianchi e Giulia Bosetti ha attraversato tutta la puntata con le interviste ad alcuni dei protagonisti del caso Fondi; a cominciare dall’ex assessore Riccardo Izzi e suo padre Mario. In studio, il mancato scioglimento del comune nonostante la richiesta del ministro Maroni, è stato commentato da Fava, De Magistris, Panigutti di Latina Oggi e Bocchino. E dal senatore Fazzone, strenuo sostenitore della tesi di un complotto ordito contro la città dal suo collega Ciarrapico, sostenuto per l’occasione da prefetto (che ha annunciato di voler querelare), funzionari dello Stato e ministro dell’Interno.
Verso la fine del lungo dibattito l’intervento di Daniele Vecchio del Cantiere Sociale, che ha ricordato i tanti attentati degli ultimi mesi a Fondi nei confronti di imprese e di cittadini che si sono impegnati nella lotta alla mafia.

Potete rivedere la puntata per intero sul sito della Rai o su quello di Annozero.

Di seguito invece i tre video con l’inchiesta:

E l’intervento di Daniele Vecchio del Cantiere Sociale:

Il Manifesto su Annozero dedicata al caso Fondi, 07/11/2009La puntata di Annozero sul caso Fondi, con 4,5 milioni di ascoltatori, non poteva passare inosservata. Il 7 novembre il ministro Maroni, ospite al convegno dei prefetti dell’Anfaci a Bologna, ha detto: “Ho visto ieri sera in una trasmissione televisiva una persona che ha minacciato di querelare il prefetto di Latina che aveva chiesto lo scioglimento del Comune di Fondi. Ho condiviso parola per parola quella relazione e se qualcuno vuole querelare il prefetto di Latina allora dovrà querelare anche il ministro dell’Interno. Non credo sia corretto attaccare una persona che non ha gli strumenti per difendersi ma se il ministro dell’Interno condivide un atto e lo firma, ne condivide sempre anche la responsabilità e io mi assumo sempre le mie responsabilita”.

La guerra delle querele

Nel corso di un confronto televisivo su Canale 7 il senatore Claudio Fazzone interviene telefonicamente e annuncia che sta preparando una querela nei confronti del prefetto di Latina Bruno Frattasi, per presunte falsità e per il danneggiamento arrecato a Fondi e ai suoi cittadini dalla commissione d’accesso al comune e dalla richiesta di scioglimento del consiglio comunale per mafia. La mossa è nello stile a cui ci ha purtroppo abituato il senatore fondano, campione del gioco sporco in politica e dello scontro istituzionale a oltranza. L’obiettivo è favorire il trasferimento del prefetto per incompatibilità ambientale e lanciare un segnale intimidatorio a chiunque avesse ancora intenzione di mettersi di traverso agli interessi territoriali ed elettorali del ras. Il prefetto Frattasi riceve immediatamente numerosi attestati di stima e solidarietà, sia da destra che da sinistra, ed è il minimo per questo funzionario serio ed onesto, che nell’Italia del malaffare diventa un esempio per tutti.
Nel frattempo, per i fatti accennati nell’ultimo post, il re delle cliniche private Giampaolo Angelucci querela, oltre al Manifesto, anche Repubblica, a cui chiede 30 milioni di euro per danni; mentre Pino La Rocca, presidente del Mof appena destituito, annuncia di aver “dato immediato incarico ai propri legali di denunciare L’Unità in sede penale e civile”: la querela fa seguito ai due articoli su Mof, camorra e caso Marrazzo (anch’essi riportati nel post precedente).
Su Fondi: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha apposto la sua firma al decreto di (non) scioglimento del consiglio comunale, ma le opposizioni non rinunciano al ricorso al Tar contro un procedimento ministeriale quanto meno anomalo.


L’intervento di chiusura di don Ciotti a Contromafie, in cui si parla anche del caso Fondi

L’ombra di Fondi sul caso Marrazzo

Occorre delineare ipotesi sul ricatto politico subito da Marrazzo negli ultimi mesi e per farlo bisogna andare a guardare gli atti compiuti dal governatore nel periodo risalente all’irruzione e conseguente estorsione dei quattro carabinieri nell’appartamento di via Gradoli. Una pista è quella della sanità privata. La prima a seguirla è stata Sara Menafra sul Manifesto di giovedì 29, dove ricostruisce la rete di interessi di Giampaolo Angelucci, re delle cliniche private nel Lazio alle quali Marrazzo – da commissario alla sanità – aveva deciso di tagliare i finanziamenti, nonché proprietario di testate nazionali come il Riformista e Libero, il primo giornale a cui si tentò di vendere il video. Per quell’articolo Il Manifesto è stato querelato, mentre oggi tutti i quotidiani rilanciano le stesse ipotesi alla luce delle nuove rivelazioni di Carmen Masi sulla trattativa con Angelucci, che prontamente smentisce.
L’altra pista viene fuori sulla pagine dell’Unità di oggi e mette insieme la nomina di un nuovo presidente del Mof proposta da Marrazzo dopo gli arresti di Damasco 2, gli interessi del crimine organizzato sul mercato ortofrutticolo, la possibile latitanza di Iovine, capoclan dei casalesi, nel sud pontino, area di provenienza di Cafasso, il pusher che aveva il compito di “piazzare” il video. Di seguito potete leggere l’editoriale di Concita De Gregorio e i due paginoni di Claudia Fusani.

unita 2009-10-31 aunita 2009-10-31 b

Fondi, solidarietà a Bruno Fiore dopo l’attentato incendiario

Solidarietà dai cittadini e dalla politica locale e nazionale a Bruno Fiore. Prevista l’audizione del ministro Maroni in Commissione parlamentare Anfimafia. Due nuovi subcommissari affiancheranno il prefetto Nardone a Fondi. Il servizio di Ballarò in onda ieri su Raitre. Gli articoli dei quotidiani nazionali

Fondi, 20 ottobre 2009, manifestazione di solidarietà dopo l'attentato a Bruno FioreManifestazione di solidarietà per Bruno Fiore nella serata di ieri a Fondi. Numerosi i cittadini che, con un passaparola di poche ore, si sono incontrati all’auditorium San Domenico per stringersi attorno al coordinatore cittadino del Pd e portavoce del Comitato contro le mafie, vittima dell’attentato incendiario della notte scorsa.
Tanti gli interventi, dai leader locali e consiglieri regionali del Pd agli esponenti del Comitato contro le mafie, fino all’ex presidente della Camera Luciano Violante. Tutti hanno evidenziato il clima di intimidazioni che in città impedisce lo svolgimento della vita democratica; e l’anomalia del caso Fondi a livello nazionale, con un mancato scioglimento che potrebbe diventare un pericoloso precedente.
In mattinata a Bruno Fiore era arrivata la solidarietà di tutto il centrosinistra nazionale e regionale, a cominciare dal segretario del Pd Franceschini e dal presidente regionale Marrazzo (leggi qui tutte le dichiarazioni di solidarietà). Solidarietà manifestata anche dagli esponenti cittadini del Pdl, con il distinguo però del senatore fondano Fazzone che non ha trovato di meglio che invitare la sinistra a non strumentalizzare l’accaduto.
Si è parlato dell’attentato a Bruno Fiore anche in Parlamento: in una interrogazione l’on. Sesa Amici si è appellata al presidente della Camera Fini affinché intervenga sul governo per giungere allo scioglimento dell’amministrazione comunale di Fondi. E la Commissione parlamentare Antimafia ha convocato il ministro Maroni, la prossima settimana, per discutere del mancato scioglimento. La richiesta di audizione del ministro è arrivata dalle opposizioni e dal vicepresidente Fabio Granata del Pdl.Fondi, 20 ottobre 2009, manifestazione di solidarietà dopo l'attentato a Bruno Fiore
Intanto, in un’intervista rilasciata a Lazio TV, il prefetto di Latina Frattasi nell’ipotizzare che l’attentato a Bruno Fiore possa effettivamente essere a carattere intimidatorio, ha comunicato di aver nominato due subcommissari che affiancheranno il prefetto Nardone nell’amministrazione cittadina. Si tratta di Giovanni Rossi, presidente onorario della Corte dei Conti che si è già occupato in passato di controllo di enti locali, e Maurizio Alicandro, dirigente della prefettura, con una lunga esperienza come commissario straordinario.

Sempre ieri, a Ballarò, è andato in onda un servizio dedicato al caso Fondi, che potete guardare qui di seguito:

Ps: la notizia dell’attentato a Bruno Fiore è apparsa su tutti i quotidiani, qui riportiamo l’articolo del Manifesto e del Fatto.