Luigi Nieri a Fondi per le primarie del Lazio

È partita da Fondi la campagna per le primarie del Lazio di Luigi Nieri, assessore regionale al Bilancio. Nell’incontro di sostegno alla sua candidatura e alle primarie di coalizione, che si è tenuto venerdì 18 presso l’associazione Murales, Nieri ha fatto il punto sulla situazione del centrosinistra a campagna elettorale di fatto già iniziata, con la destra che ha già avanzato la sua candidatura e il centrosinistra che non ha ancora deciso ufficialmente sulle primarie.
nieri-fondi-18122009“Ritardando la scelta sulle primarie la coalizione sta perdendo del tempo prezioso – ha detto Nieri – è necessario partire subito, ed evidenziare quanto di buono abbiamo fatto in questi cinque anni alla Regione. Dal risanamento dei disastrati conti regionali al Reddito Minimo Garantito, tutte iniziative nelle quali la sinistra all’interno della coalizione ha avuto un ruolo strategico”.
La scelta di presentare proprio a Fondi la sua candidatura – promossa e sostenuta da un comitato spontaneo di cittadini e associazioni – non è stata casuale. “È giusto aprire da qui questa campagna elettorale – ha dichiarato Nieri. Fondi è il simbolo del disinteresse e del fallimento del Governo nei confronti delle mafie, ed è stato un errore grave e imperdonabile quello di non aver ascoltato le parole del Prefetto di Latina che aveva chiesto lo scioglimento del consiglio comunale. Ora è necessario il massimo sforzo per cambiare pagina – ha aggiunto. Bisogna spezzare del tutto l’abbraccio mortale tra politica e mafia. Le prossime elezioni comunali rappresentano un’occasione imperdibile”.
Nieri ha poi affrontato la questione del Mof, definendo “inaccettabile il ritardo nell’insediamento nel Mof del nuovo presidente Bruno Placidi, rappresentante della Regione Lazio”.

MOF, rassegna stampa

Su Latina Oggi (18/07/09), la proposta dell’assessore regionale Luigi Nieri per combattere le infiltrazioni mafiose nel MOF di Fondi:

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Ecco invece di seguito l’Intervista de Il Sole 24 ore Roma al Capo della DIA del Lazio Colonnello Paolo La Forgia, che ha guidato l’operazione Astura-Damasco contro le infiltrazioni criminali a Fondi:

MAFIA RADICATA ANCHE A FROSINONE
di Roberto Galullo

La mafia nel sud pontino non è un rischio. E’ una realtà, non più circoscritta alla provincia di Latina ma che abbraccia anche quella di Frosinone. Un confine geografico ampio dove a comandare sono i Casalesi.

Mentre proseguono gli interrogatori e le attività investigative che il 6 luglio hanno portato a Fondi all’arresto di 17 tra funzionari, ex assessori e mafiosi che avevano un’ampia sfera di controllo sul Mercato Ortofrutticolo (MOF) e sull’economia locale, molti politici locali e nazionali tremano.

Le scosse di Fondi – virtualmente sciolto per mafia – sono solo le prime avvisaglie di un terremoto che avrà ben altre dimensioni. Il nervosismo è lampante: il sito del MOF puntualizza che gli arresti sono slegati dalla responsabilità del mercato, mentre il sito dl Comune di Fondi, che parte lancia in resta contro chiunque metta in dubbio la verginità del territorio (a partire dalle molte inchieste de “Il Sole 24 ore Roma”), continua ad attaccare giornalisti e libertà di stampa. La Provincia di Latina ha scelto invece il silenzio assoluto.

Il Colonnello dei Carabinieri Paolo La Forgia, dal 2004 a capo della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Roma, che ha guidato a Fondi l’operazione “Astura – Damasco”, mette un punto fermo sul MOF e da lì parte per spiegare quali pedine le mafie stanno movendo sullo scacchiere che dall’altra parte vede le contromosse della Magistratura e delle forze dell’ordine.

I VERTICI DEL MERCATO ORTOFRUTTICOLO HANNO REAGITO IN MODO APPARENTEMENTE FREDDO ALL’OPERAZIONE DELLA DIA. QUALE CLIMA REGNA ALL’INTERNO DI QUESTA REALTA’ ECONOMCA VITALE PER L’INTERA REGIONE?

Non spetta a me valutare le dichiarazioni dei vertici del MOF ma il clima interno al mercato non era e non è certamente di calma e serenità. E non abbiamo chiuso i giochi con questa operazione, anche perché le segnalazioni giunte negli anni, a partire da quelle delle associazioni antimafia della zona, sono state e sono numerose.

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