Il valzer dei prefetti scomodi

L’Unità dedica più di un approfondimento all’avvicendamento dei prefetti, rimossi o promossi in questi giorni da un governo che li punisce perché difendono i diritti e la legalità a scapito degli equilibri politici dei territori. Fra questi c’è ovviamente il prefetto Frattasi, ma il giornale parla anche delle severe critiche rivolte dal Csm all’ormai ex procuratore di Latina, Giuseppe Mancini, per il pesanti condizionamenti politici da lui subiti e assecondati. Sulla promozione di Frattasi interviene anche Il Manifesto.

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Violante a Maroni: cosa è accaduto a Fondi?

Mentre si vocifera di una candidatura a sindaco di Fondi del senatore anti-stato Claudio Fazzone (ma anche del suo illuminato servitore mediatico, Gaetano Orticelli), mentre i suoi sottoposti si dividono in tutta la provincia nelle mozioni di solidarietà al prefetto Frattasi, il caso Fondi non si è certo chiuso. Pochi giorni fa il vicepresidente della commissione antimafia, Fabio Granata, è stato esplicito nei confronti del ministro Maroni: faccia un passo indietro e applichi la normativa sullo scioglimento come previsto, per evitare in extremis che questo pericoloso precedente si affermi. Al suo invito si sono uniti esponenti del Pd e del Pdl, come Angela Napoli. Ora torna sul tema anche Luciano Violante, con parole quantomai chiare.

La Dda torna a Fondi

Fondi. La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha acquisito le delibere di giunta della cosiddetta variante Pantanelle, realizzata per un capanonne industriale – di proprietà, fra gli altri, dell’ex sindaco Parisella – e già citata nella relazione del prefetto Frattasi. A quanto pare le indagini della Dda si estenderebbero anche ad eventuali attività di riciclaggio di denaro sporco. In attesa di informazioni più dettagliate vi proponiamo il servizio andato in onda nel Tgr di oggi.

La guerra delle querele

Nel corso di un confronto televisivo su Canale 7 il senatore Claudio Fazzone interviene telefonicamente e annuncia che sta preparando una querela nei confronti del prefetto di Latina Bruno Frattasi, per presunte falsità e per il danneggiamento arrecato a Fondi e ai suoi cittadini dalla commissione d’accesso al comune e dalla richiesta di scioglimento del consiglio comunale per mafia. La mossa è nello stile a cui ci ha purtroppo abituato il senatore fondano, campione del gioco sporco in politica e dello scontro istituzionale a oltranza. L’obiettivo è favorire il trasferimento del prefetto per incompatibilità ambientale e lanciare un segnale intimidatorio a chiunque avesse ancora intenzione di mettersi di traverso agli interessi territoriali ed elettorali del ras. Il prefetto Frattasi riceve immediatamente numerosi attestati di stima e solidarietà, sia da destra che da sinistra, ed è il minimo per questo funzionario serio ed onesto, che nell’Italia del malaffare diventa un esempio per tutti.
Nel frattempo, per i fatti accennati nell’ultimo post, il re delle cliniche private Giampaolo Angelucci querela, oltre al Manifesto, anche Repubblica, a cui chiede 30 milioni di euro per danni; mentre Pino La Rocca, presidente del Mof appena destituito, annuncia di aver “dato immediato incarico ai propri legali di denunciare L’Unità in sede penale e civile”: la querela fa seguito ai due articoli su Mof, camorra e caso Marrazzo (anch’essi riportati nel post precedente).
Su Fondi: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha apposto la sua firma al decreto di (non) scioglimento del consiglio comunale, ma le opposizioni non rinunciano al ricorso al Tar contro un procedimento ministeriale quanto meno anomalo.


L’intervento di chiusura di don Ciotti a Contromafie, in cui si parla anche del caso Fondi

Fondi, solidarietà a Bruno Fiore dopo l’attentato incendiario

Solidarietà dai cittadini e dalla politica locale e nazionale a Bruno Fiore. Prevista l’audizione del ministro Maroni in Commissione parlamentare Anfimafia. Due nuovi subcommissari affiancheranno il prefetto Nardone a Fondi. Il servizio di Ballarò in onda ieri su Raitre. Gli articoli dei quotidiani nazionali

Fondi, 20 ottobre 2009, manifestazione di solidarietà dopo l'attentato a Bruno FioreManifestazione di solidarietà per Bruno Fiore nella serata di ieri a Fondi. Numerosi i cittadini che, con un passaparola di poche ore, si sono incontrati all’auditorium San Domenico per stringersi attorno al coordinatore cittadino del Pd e portavoce del Comitato contro le mafie, vittima dell’attentato incendiario della notte scorsa.
Tanti gli interventi, dai leader locali e consiglieri regionali del Pd agli esponenti del Comitato contro le mafie, fino all’ex presidente della Camera Luciano Violante. Tutti hanno evidenziato il clima di intimidazioni che in città impedisce lo svolgimento della vita democratica; e l’anomalia del caso Fondi a livello nazionale, con un mancato scioglimento che potrebbe diventare un pericoloso precedente.
In mattinata a Bruno Fiore era arrivata la solidarietà di tutto il centrosinistra nazionale e regionale, a cominciare dal segretario del Pd Franceschini e dal presidente regionale Marrazzo (leggi qui tutte le dichiarazioni di solidarietà). Solidarietà manifestata anche dagli esponenti cittadini del Pdl, con il distinguo però del senatore fondano Fazzone che non ha trovato di meglio che invitare la sinistra a non strumentalizzare l’accaduto.
Si è parlato dell’attentato a Bruno Fiore anche in Parlamento: in una interrogazione l’on. Sesa Amici si è appellata al presidente della Camera Fini affinché intervenga sul governo per giungere allo scioglimento dell’amministrazione comunale di Fondi. E la Commissione parlamentare Antimafia ha convocato il ministro Maroni, la prossima settimana, per discutere del mancato scioglimento. La richiesta di audizione del ministro è arrivata dalle opposizioni e dal vicepresidente Fabio Granata del Pdl.Fondi, 20 ottobre 2009, manifestazione di solidarietà dopo l'attentato a Bruno Fiore
Intanto, in un’intervista rilasciata a Lazio TV, il prefetto di Latina Frattasi nell’ipotizzare che l’attentato a Bruno Fiore possa effettivamente essere a carattere intimidatorio, ha comunicato di aver nominato due subcommissari che affiancheranno il prefetto Nardone nell’amministrazione cittadina. Si tratta di Giovanni Rossi, presidente onorario della Corte dei Conti che si è già occupato in passato di controllo di enti locali, e Maurizio Alicandro, dirigente della prefettura, con una lunga esperienza come commissario straordinario.

Sempre ieri, a Ballarò, è andato in onda un servizio dedicato al caso Fondi, che potete guardare qui di seguito:

Ps: la notizia dell’attentato a Bruno Fiore è apparsa su tutti i quotidiani, qui riportiamo l’articolo del Manifesto e del Fatto.

La prima relazione Frattasi

frattasiÈ stato reso pubblico, sulle pagine dell’edizione odierna di Latina Oggi, il contenuto della prima relazione del prefetto di Latina Bruno Frattasi sulle infiltrazioni mafiose che hanno interessato il comune di Fondi. A cavallo fra le dimissioni di sindaco e giunta e l’insediamento del commissario, abbiamo deciso di riproporla integralmente, in modo che ognuno possa farsi un’idea di quanto grave fosse la situazione fotografata dal prefetto un anno fa, e in che ambito avesse maturato la richiesta di scioglimento anticipato del consiglio comunale. La lettura fa apparire ancora più pericolosa e inusitata la difesa a oltranza del comune di Fondi che per un anno intero è stata portata avanti dall’ex sindaco Parisella, dal presidente della provincia Armando Cusani e dal senatore Claudio Fazzone. Per chi volesse scaricarla e stamparla, pubblichiamo la relazione anche in formato pdf.

PRIMA RELAZIONE DEL PREFETTO
DI LATINA BRUNO FRATTASI SU FONDI
Consegnata al Viminale nel settembre 2008

La pericolosità criminale del contesto fondano
ComuneFondi2657_imgLa relazione della Commissione di accesso presso il Comune di Fondi chiaramente tratteggia la fitta ragnatela di rapporti che, nel tempo, è venuta a delinearsi tra soggetti di sicuro spessore criminale, come attestano le referenziate acquisizioni testimoniali a cui, con riferimento a deposizioni giudiziali in procedimenti già celebratisi, fa più volte richiamo la Commissione stessa.
Secondo tale quadro ricostruttivo appaiono di estremo interesse ai fini della comprensione del tessuto fondano e della relativa compromissione dell’agire politico-amministrativo locale, gli elementi di cui si dirà in seguito, alcuni dei quali intaccano decisamente lo stereotipo (su cui si è per lungo tempo adagiata la lettura criminale del territorio non solo fondano ma, più in generale, del Basso Lazio) secondo il quale la terra pontina avrebbe subito l’importazione di soggetti di spessore criminale, per effetto perlopiù, dell’irrogazione di misure di prevenzione personale.
Ora, per quanto riguarda Domenico Tripodo, figura di indubbio rilievo nell’organizzazione della ‘ndrangheta, vengono in evidenza le sottonotate peculiarità:
- Ha intrattenuto durante il suo periodo di latitanza e di espiazione a Fondi della misura del soggiorno obbligato, rapporti con esponenti di spicco della camorra e risultava legato ad altre figure apicali di cosa nostra. Per quanto riguarda i legami con l’organizzazione campana, egli era considerato «un boss tra i boss napoletani»;
- La famiglia Tripodo, in particolare i figli Antonio, Venanzio e Carmelo Giovanni hanno liberamente scelto, non per effetto dunque dell’irrogazione di misure di prevenzione, né in conseguenza di altro dispositivo giudiziario, di stabilirsi a Fondi (si veda pag.8 della relazione della Commissione d’accesso, dove si fa cenno al fatto che Tripodo Antonio, Venanzio è giunto in Fondi il 1° giugno 1995, a seguito di volontaria migrazione di altri). Continua a leggere ‘La prima relazione Frattasi’

La nuova relazione

frattasiE’ stata consegnata oggi al Ministero dell’Interno la nuova relazione del prefetto di Latina, Bruno Frattasi, dopo la lunga riunione di ieri dello stesso con il Comitato per l’ordine e la sicurezza. In sei ore di consiglio – presente anche il presidente della Provincia e il procuratore Mancini – il prefetto ha con ogni probabilità dovuto far fronte alle pressioni di Cusani, che si è sempre speso nel sostegno a Fazzone e Parisella mentre questi miravano a screditare l’operato del prefetto stesso.
Questo genere di intimidazioni politiche non hanno scalfito minimamente l’integrità e la determinazione di Frattasi, che torna oggi a chiedere lo scioglimento del comune di Fondi, presentando un quadro molto più grave di quello precedente, contenuto nella relazione dello scorso anno. Alla luce delle operazioni della Dia e dei 17 arresti del 6 luglio scorso, ma anche di più diffuse e articolate collusioni emerse nel frattempo, Frattasi avrebbe fatto riferimento a interessi che coinvolgono esponenti del governo nazionale. Secondo le nuove norme in materia, il ministro dell’interno ha adesso a disposizione novanta giorni per valutarne il contenuto e le indicazioni, dopo di che dovrà prendere una decisione. I giornali di oggi parlano anche dell’istituzione di un Comitato permanente di lotta alla mafie, a cui ha aderito anche Il Cantiere Sociale. Qui potete leggere il comunicato (Pdf, 56 KB). Il Comitato ha già indetto una manifestazione per il 25 settembre, alla quale sono invitati tutti i cittadini che hanno a cuore il tema della legalità e della trasparenza.

PS: Gli ultimi strascichi dell’arroganza, della violenza e della volgarità degli amministratori fondani si sono visti nella manifestazione di ieri, di cui abbiamo già scritto. Ma chi non avesse visto coi propri occhi può farsi un idea guardando il video. A nostra eterna vergogna…



Ringraziamo la web tv Tele Video Fondi per averci concesso l’utilizzazione del video. Sul sito inoltre è presente il video dell’intera manifestazione, di cui abbiamo proposto qui solo alcuni estratti.