I risvegli di Renata Polverini

polverini1Si è parlato anche del Mof nel convegno sulla legalità organizzato dalla fondazione Vedrò (fondata da Enrico Letta e Giulia Bongiorno) a cui è stata invitata la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Nel corso dell’incontro il magistrato Nicola Gratteri ha sottolineato la presenza rilevante delle mafie nel basso Lazio, in particolare a Latina e a Fondi, «dove controllavano il grande mercato ortofrutticolo».
«Gratteri – ha risposto la Polverini – ha confermato ciò che già ho potuto osservare» ed ha poi aggiunto: «farò di tutto per impedire ulteriori ramificazioni delle mafie nel Lazio, una delle regioni con il maggior numero di beni confiscati». Peccato che il suo grande sponsor elettorale in provincia di Latina, il senatore Fazzone, si è sempre dato da fare in direzione opposta e contraria, negando la presenza della criminalità organizzata nel Mof e le infiltrazione nel consiglio comunale di Fondi, e arrivando persino a minacciare di querela il prefetto che le aveva scoperte con la sua commissione d’accesso. E’ anche grazie al consistente pacchetto di voti fornito dal candidato Fazzone che la Polverini ha potuto conquistare la poltrona di presidente, da cui oggi impartisce lezioni di legalità. Ma sembra che ogni volta le sue buone azioni debbano esserle “estorte”. Tant’è che solo all’ultimo momento, dopo un mese di pressioni da parte della politica e della società civile ha indotto la Regione a costituirsi parte civile in Damasco 2, assumendo la decisione in prima persona ed evitando di votare la mozione presentata dalle opposizioni per non attribuire loro la paternità (come da copione, invece, il sindaco De Meo non ha proprio preso in considerazione l’eventualità di costituire parte civile anche il Comune di Fondi).
Poi, in vena di propaganda, la Polverini ha annunciato anche che presto sarà operativa l’Abecol, l’agenzia regionale per i beni confiscati alla criminalità. In realtà l’agenzia già esisteva, ma – come denunciato dall’opposizione – è rimasta congelata per mesi dal giorno del suo insediamento in Regione, senza un regolamento (che di solito si redige in 15 giorni), rischiando così perfino di dover restituire per scadenza dei termini i primi beni assegnati alla Regione. Ma alla fine Renata si sveglia sempre. E il suo amico Fazzone ? Quando cadrà sulla via di Damasco?

Fondi nell’occhio del fotografo

Il reportage di Ettore Maragoni su Fondi e la quinta mafia. Quando un’immagine dice più di mille parole

Schermata 2010-06-05 a 18.45.10Durante l’ultima campagna elettorale ci è capitato spesso di incontrare a Fondi un giovane fotografo terracinese, Ettore Maragoni. Curioso e determinato, Ettore ha cominciato a guardarsi intorno e a scovare tutte le contraddizioni e i conflitti di una terra, quella del Sud Pontino, da anni precipitata in una deriva politica, sociale e ambientale senza precedenti. Ettore ha visitato e catturato col suo obiettivo luoghi, volti, paesaggi e snodi simbolici del territorio, che occultano intrecci fra politica, crimine e potere. Ne è nato un reportage, Fondi Connection, di grande forza evocativa (cliccando sul tasto caption, in basso a destra, si possono leggere anche le didascalie esplicative). Queste immagini forniscono una sintesi impressionante dello scenario in cui si muove oggi il basso Lazio; indicano nelle cupe apparenze inquietanti retroscena, invisibili solo per chi si ostina a non voler vedere.

Rai per una notte: la diretta sul Cantiere

Contro la censura, per la libertà e la diffusione dell’informazione
Dalle ore 21.00 potete collegarvi all’evento televisivo di “Rai per una notte” tramite il sito del Cantiere Sociale. Vi basterà cliccare sulla locandina qui sotto.
locandina

Polverini a caccia di Fondi

Pubblichiamo l’articolo del nostro direttore, Andrea Palladino, uscito sul Manifesto di domenica 14 febbraio.

POLVERINI A CACCIA DI FONDI BENEDETTA DAL RAS FAZZONE
polveriniSono centinaia le serre della piana di Fondi. Di ogni dimensione, con tendoni bianchi, quasi una distesa che si confonde con il mare dopo le dune, viste dalle colline dei monti Ausoni. Raccontano che a volte dietro la paratie si nascondono case e cemento. Fondamenta clandestine, scavate la notte, quando nessuno vede. Di certo la piana che abbraccia la città a pianta quadrangolare del senatore Fazzone è oggi una mappa del potere. Ad ogni serra corrisponde un cartellone, colorato, con il simbolo dei partiti che localmente appoggiano la destra di Poverini. C’è ne è uno curioso, una sintesi del programma che Fazzone ha imposto al candidato del Pdl: «Litorale e sviluppo fondano». E come nelle serre che coltivano case, la parola sviluppo da queste parti nasconde altro cemento e altri mattoni.
Ieri era il giorno dell’acclamazione di Fazzone. Per il calendario era il giorno della sua presentazione alla città come candidato consigliere regionale. E Renata Polverini lo ha accompagnato all’interno del palazzetto dello sport, con un migliaio di persone che acclamavano, gridavano, sventolavano tutto quello che poteva fare colore. Ed è letteralmente sparita Renata Polverini, sommersa dalla potenza di fuoco elettorale del senatore Fazzone. Ovvero il Ras politico della città che il governo Berlusconi non ha voluto sciogliere per mafia, nonostante 500 pagine di relazione, scritte con scrupolo da ufficiali dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia di stato e firmate dall’ex prefetto di Latina Bruno Frattasi, poi spostato dal ministro Maroni dopo la bocciatura della proposta di scioglimento. Una relazione dove viene dipinta una rete di clientele, di rapporti troppo stretti con cosche di ‘ndrangheta, con aziende sospettate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma di essere in mano a uomini d’onore.
Il lungo comizio elettorale di Claudio Fazzone e di Renata Polverini è stato aperto – con un’ora di ritardo – dal candidato sindaco di Fondi del Pdl, Salvatore De Meo. Assessore all’urbanistica uscente dell’amministrazione guidata da Luigi Parisella, il sindaco a capo dell’ex giunta che il prefetto Frattasi voleva sciogliere, ha subito messo nero su bianco cosa intende fare: «Dobbiamo rivedere, con l’aiuto della Regione Lazio, gli usi civici della zona del litorale». Ovvero quel pezzo di costa che in tanti vorrebbero pronta per speculazioni edilizie milionarie, dove, fino ad ora, la Regione Lazio ha tutelato quello che ancora rimane del paesaggio straordinario di questo pezzo di Mediterraneo. La giunta che era guidata da Luigi Parisella – con l’appoggio pieno e incondizionato di Claudio Fazzone, socio e amico da sempre dell’ex sindaco – non ha mai riconosciuto la tutela dei piccoli agricoltori sulle terre demaniali promossa dalla Regione, contrastando i diritti degli utilizzatori tradizionali della zona costiera. Aiutando, però, campeggi – sequestrati con l’accusa di abusivismo – come l’Holiday Village, passato in mano ad imprenditori che contano.
L’entusiasmo dei fans di Fazzone è scattato, però, quando il candidato sindaco ha attaccato chi ha scritto e raccontato le storie delle cosche e delle mafie di Fondi: «Ho sentito il peso di due anni di insinuazioni, scritte e raccontate – ha concluso il suo intervento De Meo – che mi hanno lasciato amarezza». Renata Polverini sorride, guarda il pubblico sapendo che è da qui, da Fondi, dal clan del Ras che oggi siede al Senato che potrà venire il pacchetto di voti che contano, che possono compensare quelli del Pdl romano, da ieri ufficialmente persi dopo la decisione finale dei magistrati.
Guardando il migliaio di persone che siedevano davanti a Fazzone e a Polverini si riesce a percepire il peso che il senatore fondano ha costruito con cura maniacale. Nel 2000 e nel 2005 già era stato il consigliere regionale più votato d’Italia, superando ampiamente le 30.000 preferenze. Ci sono intere famiglie, organizzate, che obbediscono al comando dei galoppini elettorali. Sanno quando applaudire, quando alzare le bandiere, quando gridare il nome del loro lider. Intorno c’è un imponente sistema di sicurezza, body guard muscolosi, con auricolare, attenti a mantenere un ordine perfetto. Ci sono poi le società che curano gli allestimenti, con una curiosa regia video, dove capeggiava il logo della Regione Lazio sui monitor. Forse Fazzone si sente già dentro il palazzo del consiglio, o magari assessore di peso. O forse è un logo messo solo per mostrare che il traguardo è vicino.
E’ ora di cena quando tutti escono. Renata Polverini ha finito il suo intervento, evitando accuratamente le parole sulla legalità violata con il mancato scioglimento della giunta Parisella. Claudio Fazzone saluta, bacia, risponde, stringe le mani. Guarda chi c’è, misura il peso che ancora mantiene nella città. E sa che Renata Polverini non potrà fare a meno di lui e dei voti pesanti della città di Fondi.

Amministrative: occorre un progetto comune

Pubblichiamo la lettera che il comitato antimafia di Fondi ha inviato ai vari segretari regionali dei partiti del centro-sinistra, in merito alle prossime elezioni amministrative.
Obiettivo del comitato è quello di coinvolgere le forze politiche d’opposizione in un progetto politico comune. Con una campagna elettorale che verta soprattutto sul ripristino della legalità sul territorio.

“Le vicende giudiziarie e politiche che hanno interessato l’amministrazione comunale di Fondi negli scorsi due anni, culminate con la non decisione da parte del Consiglio dei Ministri sulla proposta di scioglimento per mafia del Consiglio Comunale hanno fatto sì che il cosiddetto caso Fondi assumessi portata nazionale. Questo Comitato ritiene che oggi più che mai è necessario che i riflettori non si spengano. Per questo riteniamo che sia necessario che i partiti d’opposizione le associazioni che si sono finora battute, mettendoci la faccia, e tutte le forze sane della nostra società debbano lavorare per un progetto comune, partendo da un programma che abbia come punto di caduta su tutte le questioni il ripristino della legalità.
La campagna elettorale che ci prepariamo ad affrontare dovrebbe secondo noi partire da uno sforzo unitario di tutti i partiti del centro sinistra teso a mantenere quanto più possibile unito il fronte dell’antimafia anche con la presentazione di un’unica lista o, comunque, di un insieme di liste accomunate, però, da un programma e da un candidato alla carica di Sindaco unici e da una chiara caratterizzazione antimafia”.

Fondi, nuovo presidio a Roma

3/09/09 – Nuovo presidio a Roma per chiedere lo scioglimento del comune di Fondi

presidioIl sindaco di Fondi, Luigi Parisella, avrebbe voluto portare un presidio a Palazzo Chigi in difesa della “Fondi onesta”, ma la questura ha negato l’autorizzazione per evitare disordini, visto che era già stata concessa alla manifestazione di richiesta dello scioglimento del comune.
Manifestazione organizzata da Sinistra e Libertà e Italia dei Valori, che si è svolta serenamente e farà da preludio a un sit-in permanente, per fare pressione sul consiglio dei ministri ogni volta che si riunisce, affinché prenda finalmente una decisione. Intanto, la notte prima, a Fondi una bomba di alto potenziale ha fatto esplodere un furgone di caffè, proprio a pochi passi dall’abitazione del sindaco, lo stesso che si prodiga ogni giorno nel descrivere la sua come una città tranquilla, dove nessuna mafia ha messo radici. Di questo e altro ha dato conto, come sempre puntuale, Il Manifesto, nell’articolo che potete leggere qui di seguito.il manifesto, 4 settembre 2009

Fondi vista dalla Svizzera

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Giovanni Scavazza, cognato di Gianfranco Mariorenzi, il funzionario del comune di Fondi tratto in arresto lo scorso 6 luglio dalla Dia, insieme ad altre 16 persone, e poi scarcerato dal Riesame

Giorni fa ho letto anch’io online qui a Zurigo delle motivazioni deposte dal Riesame, però sapendo della vicenda solo quello che c’è scritto sui giornali, è solo su questo che dobbiamo basarci e credo che sia ancora poco; la Relazione della DIA su Fondi è di oltre 500 pagine, poche righe sul giornale, non credo che le riassumano al meglio.
Che il Tribunale del Riesame abbia scarcerato Gianfranco mi fa piacere, è certamente una buona notizia, spero che questo alleggerisca la sua posizione e sia di buon auspicio per la sua difesa personale nell’ambito dell’inchiesta, ma presa di per sé, la cosa non è che cambi molto la sostanza della questione. Era prematuro fasciarci la testa prima senza sapere se fosse rotta davvero, è prematuro ora stappare lo champagne come se si fosse riportato chissà quale vittoria. E spiego perché, secondo la mia opinione:

- il Tribunale del Riesame non entra nel merito della questione, o almeno non ci entra direttamente; stabilisce solo se la misura della custodia cautelare sia giustificata o meno alla luce della normativa di legge vigente. Nel caso di Gianfranco, ha stabilito che tale misura non fosse giustificata, nel senso che non sussistevano i requisiti di legge per imporla. Continua a leggere ‘Fondi vista dalla Svizzera’