La logica degli attentati

Solidarietà a Bruno Fiore, coordinatore del Pd e portavoce del Comitato di lotta contro le mafie, vittima di un grave tentativo di intimidazione ieri notte

Ieri notte a Fondi si è consumato un vile attentato al coordinatore del Comitato di lotta contro le mafie, Bruno Fiore: il tentativo era quello di incendiare le auto di sua proprietà, il messaggio intimidatorio quello di star fuori dalla lotta alle mafie e alla mala politica (leggi la notizia su Repubblica). Il Cantiere Sociale, fra i promotori del Comitato, intende esprimere a lui e alla sua famiglia tutta la solidarietà possibile.
Negli ultimi mesi la città di Fondi ha disceso una china pericolosa: il sindaco e la giunta – assieme al senatore Fazzone e al presidente Cusani – hanno delegittimato un prefetto che ha fatto semplicemente il suo dovere, in piazza si sono scagliati con insulti e provocazioni contro chi chiedeva il ripristino della legalità, ancora in questi giorni si rendono protagonisti di aggressioni fisiche e verbali ai giornalisti che provano a fargli domande, mentre si susseguono attentati di ogni tipo in città, dalle bombe ad alto potenziale ai colpi di pistola contro gli uffici del giudice di pace, fino a quest’ultimo gravissimo avvertimento. Alla luce di tutto questo il mancato scioglimento del consiglio comunale risulta non un’anomalia o una negligenza, ma un atto criminale vero e proprio. Le dimissioni di Maroni sarebbero il minimo. Il massimo è sarebbe chiedere a questo governo un sussulto di dignità.
manifestazioneIl Comitato ha inaugurato la sua attività con una grossa manifestazione di piazza. È forse questo segnale di partecipazione quello che dà più fastidio? È lì che si vuole porre un freno? Al risveglio politico e civile di questa città contro ogni tipo di mafia?

Frattini: “È ovvio che non possiamo decidere”

Fondi: ennesimo rinvio, ennesima vergogna

Stavolta tocca al ministro degli esteri, Franco Frattini. Relatore alla conferenza stampa del consiglio dei ministri di oggi, ha prima illustrato la nuova importantissima misura del governo su un problema delicato e quanto mai urgente: la protezione degli animali da compagnia. Poi, alla domanda di un giornalista sull’ennesimo rinvio alla richiesta di scioglimento del comune di Fondi, ha risposto: “C’è stata una relazione del ministro dell’Interno Maroni. La prossima settimana verrà presa una decisione definitiva. Ci è giunta notizia dell’ipotesi di dimissioni di alcuni, non sappiamo quanti, membri del Consiglio comunale. È ovvio che non possiamo decidere senza conoscere questa notizia in punto di fatto. Quindi, dopo la relazione di Maroni, la settimana prossima si prenderà una decisione definitiva a seconda dell’esito di questo accertamento. Francamente il Cdm non può decidere sulla base di un ‘sembra’ o un ‘si dice’”.
Prima bisognava attendere la nuova legge, ora le dimissioni di non si sa chi. Ma perché mai le ipotetiche dimissioni di qualche amministratore dovrebbero impedire al governo di fare il suo dovere, a un anno dalla richiesta di scioglimento del prefetto? L’ennesima vergognosa bugia di un governo che di fatto, con questo comportamento, aiuta le mafie a radicarsi nel territorio. Forse il sindaco Parisella e soci pensano di mettersi al riparo dimettendosi prima per poi potersi ricandidare? La nuova legge all’articolo 143 comma 11 dice:

“Gli amministratori responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento [...] non possono essere candidati alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, che si svolgono nella regione nel cui territorio si trova l’ente interessato dallo scioglimento, limitatamente al primo turno elettorale successivo allo scioglimento stesso, qualora la loro incandidabilità sia dichiarata con provvedimento definitivo. Ai fini della dichiarazione d’incandidabilità il Ministro dell’interno invia senza ritardo la proposta di scioglimento di cui al comma 4 al tribunale competente per territorio, che valuta la sussistenza degli elementi di cui al comma 1 con riferimento agli amministratori indicati nella proposta stessa”.

Quindi i responsabili indicati nella relazione non potrebbero in teoria sperare di proteggersi con le dimissioni, tanto più che è il tribunale competente, su richiesta del ministro dell’Interno, a decidere l’incandidabilità degli amministratori. Qualcuno nel governo vorrebbe aggirare la nuova legge, varata dallo stesso Maroni? Perché il ministro dell’interno continua a farsi mettere i piedi in testa? Il caso Fondi sta dando vita a una situazione davvero ridicola, se non fosse di una gravità inaudita.
Intanto al senatore Pedica è stato impedito di parlare e gli uomini della sicurezza lo hanno cacciato via a spintoni dall’ingresso della sala stampa (guarda il video).

La nuova relazione

frattasiE’ stata consegnata oggi al Ministero dell’Interno la nuova relazione del prefetto di Latina, Bruno Frattasi, dopo la lunga riunione di ieri dello stesso con il Comitato per l’ordine e la sicurezza. In sei ore di consiglio – presente anche il presidente della Provincia e il procuratore Mancini – il prefetto ha con ogni probabilità dovuto far fronte alle pressioni di Cusani, che si è sempre speso nel sostegno a Fazzone e Parisella mentre questi miravano a screditare l’operato del prefetto stesso.
Questo genere di intimidazioni politiche non hanno scalfito minimamente l’integrità e la determinazione di Frattasi, che torna oggi a chiedere lo scioglimento del comune di Fondi, presentando un quadro molto più grave di quello precedente, contenuto nella relazione dello scorso anno. Alla luce delle operazioni della Dia e dei 17 arresti del 6 luglio scorso, ma anche di più diffuse e articolate collusioni emerse nel frattempo, Frattasi avrebbe fatto riferimento a interessi che coinvolgono esponenti del governo nazionale. Secondo le nuove norme in materia, il ministro dell’interno ha adesso a disposizione novanta giorni per valutarne il contenuto e le indicazioni, dopo di che dovrà prendere una decisione. I giornali di oggi parlano anche dell’istituzione di un Comitato permanente di lotta alla mafie, a cui ha aderito anche Il Cantiere Sociale. Qui potete leggere il comunicato (Pdf, 56 KB). Il Comitato ha già indetto una manifestazione per il 25 settembre, alla quale sono invitati tutti i cittadini che hanno a cuore il tema della legalità e della trasparenza.

PS: Gli ultimi strascichi dell’arroganza, della violenza e della volgarità degli amministratori fondani si sono visti nella manifestazione di ieri, di cui abbiamo già scritto. Ma chi non avesse visto coi propri occhi può farsi un idea guardando il video. A nostra eterna vergogna…



Ringraziamo la web tv Tele Video Fondi per averci concesso l’utilizzazione del video. Sul sito inoltre è presente il video dell’intera manifestazione, di cui abbiamo proposto qui solo alcuni estratti.

Non c’è mafia tra gli ulivi

Fondi, il palco della manifestazione del 9 settembre 2009Oggi c’è stata una manifestazione in Piazza Unità d’Italia a Fondi. E’ stata organizzata dall’Italia dei Valori in difesa della legalità. Sul palco erano presenti numerosi dirigenti di quel partito insieme allo stesso Di Pietro. C’erano anche Leoluca Orlando, Elvio Di Cesare dell’Associazione Caponnetto, Bruno Fiore, coordinatore del PD di Fondi, e Mariarosaria Ingento del sindacato dei prefetti. Sotto quel palco c’era una città. Oggi in piazza c’era quella città che crede nel diritto come bene primario ed inviolabile e non come concessione. Persone che pensano che non esista normalità nel ricatto e nel favore. Ed eravamo tanti, più di quanti potessimo sperare.

Fondi, 9 settembre 2009, il sindaco e gli assessori contestano la manifestazione dell'IdvPer restare ai fatti, però, bisogna dire che non eravamo soli. C’era anche un piccolo gruppetto di contestatori violenti e volgari. Erano quasi una trentina o poco meno, come si addice a le squadracce degli inizi del novecento. Facevano la voce grossa per zittire chi parlava di legalità. Erano tutti vestiti in giacca e pantaloni, che tornano sempre utili per dare decoro anche al marciume. Erano al centro della piazza, circondati da quel popolo che ormai li ripudia. Costretti a farsi difendere nei loro attacchi da chi con certi personaggi è sempre troppo indulgente. Per come sbraitavano potevano sembrare delle mezze tacche intente a inscenare uno spettacolo da circo di pessimo gusto. Se non fosse che ricoprono ruoli istituzionali di maggioranza nel consiglio comunale di Fondi. Quello che faceva più ribrezzo e risaltava in mezzo a quella marmaglia era però il geom. Luigi Parisella, talmente impresentabile che ha pensato bene di coprirsi dietro un paio di occhiali da sole.

Fondi, 9 settembre 2009, la piazza isola i provocatori guidati dal sindacoTutto questo, ad ogni modo, non ha fatto che rafforzare quella piazza, la nostra piazza. Tante e tanti hanno avuto il coraggio di alzare la testa. Ci siamo ritrovati forti e pieni di rabbia. Perché siamo stanchi di vederci usurpata la cittadinanza. Non barattiamo i nostri diritti per un sistema criminale di potere che vorrebbe ridurci in schiavitù. Noi siamo i fondani che trovano nella legalità un principio irrinunciabile. Siamo quelli che conoscono troppo bene che cos’è la democrazia per lasciarla in mano a chi non ne ha mai saputo il significato. Noi la nostra testa la teniamo alta e non intendiamo abbassarla, se non per dire a chi è stato corroso dell’avidità del potere che non appartiene a questa terra. La nostra terra è una pianura di pace e libertà e non di mafie e servilismo. Nella nostra terra non c’è posto per chi per troppo tempo ha voluto avvelenarla.

La nostra terra è terra di legalità e noi siamo il suo popolo. Quella trentina di persone, invece, rappresentano lo sporco e il degrado. E noi vogliamo tenere pulita la nostra città.

Fondi, nuovo presidio a Roma

3/09/09 – Nuovo presidio a Roma per chiedere lo scioglimento del comune di Fondi

presidioIl sindaco di Fondi, Luigi Parisella, avrebbe voluto portare un presidio a Palazzo Chigi in difesa della “Fondi onesta”, ma la questura ha negato l’autorizzazione per evitare disordini, visto che era già stata concessa alla manifestazione di richiesta dello scioglimento del comune.
Manifestazione organizzata da Sinistra e Libertà e Italia dei Valori, che si è svolta serenamente e farà da preludio a un sit-in permanente, per fare pressione sul consiglio dei ministri ogni volta che si riunisce, affinché prenda finalmente una decisione. Intanto, la notte prima, a Fondi una bomba di alto potenziale ha fatto esplodere un furgone di caffè, proprio a pochi passi dall’abitazione del sindaco, lo stesso che si prodiga ogni giorno nel descrivere la sua come una città tranquilla, dove nessuna mafia ha messo radici. Di questo e altro ha dato conto, come sempre puntuale, Il Manifesto, nell’articolo che potete leggere qui di seguito.il manifesto, 4 settembre 2009

Veltroni: la lotta alle mafie cominci da Fondi

il manifesto 23 agosto 2009Il video dell’intervento di Veltroni a Fondi nell’ambito della conferenza di sabato 22 agosto, che gli organizzatori hanno definito non partitica, anche se hanno parlato esclusivamente esponenti del Partito Democratico. Nel frattempo prosegue sulle pagine del Manifesto l’inchiesta su Fondi, che si sofferma stavolta sulle rivelazioni del cassiere dei Casalesi, Carmine Schiavone, sul potere economico dei Tripodo a Fondi e sul piano di conquista della provincia di Latina messo in atto durante gli anni ottanta dai cartelli criminali casertani, conquista raggiunta mantenendo un “profilo basso” fatto di investimenti e affari silenziosi, ed evitando accuratamente il clamore delle armi.
Nel fondo pagina le critiche mosse dal senatore dell’Idv Pedica nei confronti del Pd, al quale rimprovera la mancanza di iniziative forti che il partito potrebbe prendere a livello regionale rispetto alla gestione del Mof. A criticare invece il governo per le reticenze sullo scioglimento di Fondi si aggiungono altri vertici dell’Idv, l’eurodeputato Luigi De Magistris e il portavoce Leoluca Orlando.

Fondi: polemica da Angela Napoli, Pdl

Nuove scosse nel caso Fondi

napoli“Posso andare a guardare in amministrazioni locali di centro sinistra se ho la certezza di aver lavorato e fatto pulizia dove ci sono amministrazioni di centro destra, altrimenti non ho il diritto di parola e non ho il diritto di parlare di antimafia. Un ministro degli Interni dovrebbe minacciare le dimissioni per una cosa di questo genere, perché non possiamo dire che combattiamo la mafia e poi chiudiamo gli occhi dove non ci interessa”. A dirlo è una deputata del Pdl e componente della commissione Anitmafia, Angela Napoli, che interviene sul caso Fondi, dopo le recenti dichiarazioni congiunte di Berlusconi e Maroni.
La Napoli, eletta come indipendente nelle file del Pdl, ribadisce che quello di Fondi è “un caso unico” e ricorda una vicenda simile nel precedente governo Berlusconi, quando oggetto del contendere era il comune di Lamezia Terme. In quel caso, però, ministro degli interni era Beppe Pisanu, che si oppose alle rimostranze portate in sede del consiglio dei ministri da esponenti locali e procedette con lo scioglimento. Un duro affondo quello della Napoli nei confronti del ministro Maroni, giudicato debole e ambiguo.
Intanto la stampa nazionale continua ad occuparsi della controversa vicenda legata allo scioglimento del comune di Fondi. Un articolo su La Stampa, qui, e uno sul Manifesto, pubblicato anche online, che potete leggere qui di seguito. Il manifesto, 18 agosto 2009

Fondi vista dalla Svizzera

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Giovanni Scavazza, cognato di Gianfranco Mariorenzi, il funzionario del comune di Fondi tratto in arresto lo scorso 6 luglio dalla Dia, insieme ad altre 16 persone, e poi scarcerato dal Riesame

Giorni fa ho letto anch’io online qui a Zurigo delle motivazioni deposte dal Riesame, però sapendo della vicenda solo quello che c’è scritto sui giornali, è solo su questo che dobbiamo basarci e credo che sia ancora poco; la Relazione della DIA su Fondi è di oltre 500 pagine, poche righe sul giornale, non credo che le riassumano al meglio.
Che il Tribunale del Riesame abbia scarcerato Gianfranco mi fa piacere, è certamente una buona notizia, spero che questo alleggerisca la sua posizione e sia di buon auspicio per la sua difesa personale nell’ambito dell’inchiesta, ma presa di per sé, la cosa non è che cambi molto la sostanza della questione. Era prematuro fasciarci la testa prima senza sapere se fosse rotta davvero, è prematuro ora stappare lo champagne come se si fosse riportato chissà quale vittoria. E spiego perché, secondo la mia opinione:

- il Tribunale del Riesame non entra nel merito della questione, o almeno non ci entra direttamente; stabilisce solo se la misura della custodia cautelare sia giustificata o meno alla luce della normativa di legge vigente. Nel caso di Gianfranco, ha stabilito che tale misura non fosse giustificata, nel senso che non sussistevano i requisiti di legge per imporla. Continua a leggere ‘Fondi vista dalla Svizzera’

MOF, rassegna stampa

Su Latina Oggi (18/07/09), la proposta dell’assessore regionale Luigi Nieri per combattere le infiltrazioni mafiose nel MOF di Fondi:

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Ecco invece di seguito l’Intervista de Il Sole 24 ore Roma al Capo della DIA del Lazio Colonnello Paolo La Forgia, che ha guidato l’operazione Astura-Damasco contro le infiltrazioni criminali a Fondi:

MAFIA RADICATA ANCHE A FROSINONE
di Roberto Galullo

La mafia nel sud pontino non è un rischio. E’ una realtà, non più circoscritta alla provincia di Latina ma che abbraccia anche quella di Frosinone. Un confine geografico ampio dove a comandare sono i Casalesi.

Mentre proseguono gli interrogatori e le attività investigative che il 6 luglio hanno portato a Fondi all’arresto di 17 tra funzionari, ex assessori e mafiosi che avevano un’ampia sfera di controllo sul Mercato Ortofrutticolo (MOF) e sull’economia locale, molti politici locali e nazionali tremano.

Le scosse di Fondi – virtualmente sciolto per mafia – sono solo le prime avvisaglie di un terremoto che avrà ben altre dimensioni. Il nervosismo è lampante: il sito del MOF puntualizza che gli arresti sono slegati dalla responsabilità del mercato, mentre il sito dl Comune di Fondi, che parte lancia in resta contro chiunque metta in dubbio la verginità del territorio (a partire dalle molte inchieste de “Il Sole 24 ore Roma”), continua ad attaccare giornalisti e libertà di stampa. La Provincia di Latina ha scelto invece il silenzio assoluto.

Il Colonnello dei Carabinieri Paolo La Forgia, dal 2004 a capo della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Roma, che ha guidato a Fondi l’operazione “Astura – Damasco”, mette un punto fermo sul MOF e da lì parte per spiegare quali pedine le mafie stanno movendo sullo scacchiere che dall’altra parte vede le contromosse della Magistratura e delle forze dell’ordine.

I VERTICI DEL MERCATO ORTOFRUTTICOLO HANNO REAGITO IN MODO APPARENTEMENTE FREDDO ALL’OPERAZIONE DELLA DIA. QUALE CLIMA REGNA ALL’INTERNO DI QUESTA REALTA’ ECONOMCA VITALE PER L’INTERA REGIONE?

Non spetta a me valutare le dichiarazioni dei vertici del MOF ma il clima interno al mercato non era e non è certamente di calma e serenità. E non abbiamo chiuso i giochi con questa operazione, anche perché le segnalazioni giunte negli anni, a partire da quelle delle associazioni antimafia della zona, sono state e sono numerose.

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