Fondi, la mafia e l’avventura del pomodoro

Su Repubblica di venerdì 4 giugno Attilio Bolzoni, inviato a Fondi, descrive in due pagine di inchiesta il sistema dei trasporti di ortofrutta controllati dai clan e dei conseguenti rincari, dovuti a inutili e lunghissimi andirivieni della merce, a vantaggio delle imprese mafiose e a danno di agricoltori e consumatori. Una realtà che il centro destra e l’amministratore delegato del Mof, Enzo Addessi, hanno sempre negato o minimizzato, smentiti dalla recente ondata di arresti che ha confermato la vastità e gravità del fenomeno. Qui di seguito il pdf dell’articolo, presente anche in rete.
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Qui di seguito, invece, lo stesso tema trattato in una nota trasmissione mattutina di raiuno, con la testimonianza del Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e del direttore del Mof Stefano Nardone:

E poi il retroscena politico del caso Fondi, riassunto dall’onorevole Veltroni nel corso della puntata di Annozero Servizi segreti, andata in onda giovedì 13 maggio.

Fondi nell’occhio del fotografo

Il reportage di Ettore Maragoni su Fondi e la quinta mafia. Quando un’immagine dice più di mille parole

Schermata 2010-06-05 a 18.45.10Durante l’ultima campagna elettorale ci è capitato spesso di incontrare a Fondi un giovane fotografo terracinese, Ettore Maragoni. Curioso e determinato, Ettore ha cominciato a guardarsi intorno e a scovare tutte le contraddizioni e i conflitti di una terra, quella del Sud Pontino, da anni precipitata in una deriva politica, sociale e ambientale senza precedenti. Ettore ha visitato e catturato col suo obiettivo luoghi, volti, paesaggi e snodi simbolici del territorio, che occultano intrecci fra politica, crimine e potere. Ne è nato un reportage, Fondi Connection, di grande forza evocativa (cliccando sul tasto caption, in basso a destra, si possono leggere anche le didascalie esplicative). Queste immagini forniscono una sintesi impressionante dello scenario in cui si muove oggi il basso Lazio; indicano nelle cupe apparenze inquietanti retroscena, invisibili solo per chi si ostina a non voler vedere.

Maxi operazione antimafia: l’epicentro è Fondi

tg3-10052010Oltre settanta gli arresti effettuati all’alba del 10 maggio nel centro-sud Italia. L’operazione congiunta della Dia di Roma e Napoli ha sgominato il sistema di condizionamento che i clan siciliani e campani gestivano al fine di imporre i prezzi e le rotte dei prodotti agricoli nei maggiori mercati ortofrutticoli controllando i trasporti. Secondo il colonnello della Dia Paolo La Forgia, il mercato di Fondi è “l’epicentro degli interessi criminali, vuoi per la sua posizione strategica, vuoi per l’importanza visto che storicamente il Mof è uno dei mercati più grandi d’Europa. Tant’è che proprio qui alcune delle famiglie mafiose avevano aperto succursali delle società proprio per controllare meglio la gestione del trasporto dell’ortofrutta”.
Qui di seguito i servizi andati in onda sul Tg3 nazionale e regionale e un approfondimento del Corriere: Sud pontino, mafia a camorra controllavano ortofrutta e trasporti.


Il governo spaccato, tra Latina e Fondi

La crisi in atto nel governo, tra gli uomini di Fini e l’asse Berlusconi-Bossi, segue di pari passo quella innescata a Latina nei confronti del sindaco Zaccheo. Nella guerra fra le destra sullo sfondo ancora Fondi e la longa manus di Fazzone. Ne parla, nel corso della puntata di Linea Notte su RaiTre, un finiano di ferro come Fabio Granata. A seguire un’approfondimento del Fatto Quotidiano sul ruolo di Fazzone nella vicenda delle dimissioni a Latina.

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Fondi, dopo il voto

I commenti della stampa sull’esito elettorale a Fondi, dopo il mancato scioglimento per infiltrazioni mafiose.

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Fondi, il neo-sindaco nel dossier sui clan
Il prefetto scrisse: dal suo assessorato favori alle mafie. Pd: beffa dopo le denunce

di Alberto Custodero

demeo_salvatoreÈ polemica, a Fondi, comune laziale del Sud Pontino, per la riconquista del Comune da parte di esponenti della precedente giunta di centrodestra oggetto, per dirla con Walter Veltroni, «della prima richiesta di scioglimento per mafia nella storia della Repubblica respinta dal governo nonostante la richiesta del ministro dell’Interno». Sindaco di Fondi, con il 55,6% dei voti, è stato eletto Salvatore De Meo, titolare, nella precedente giunta, dell’assessorato all’Urbanistica pesantemente censurato dal prefetto di Latina Bruno Frattasi nella sua relazione sulle collusioni con ‘ndrangheta e camorra. Era appunto la relazione che chiedeva di sciogliere il consiglio comunale. «Il settore dell’Urbanistica – scriveva il prefetto – ha oggettivamente agevolato interessi economici di un pregiudicato affiliato al clan Bellocco di Rosarno». «Tale comportamento gravemente omissivo – aggiungeva Frattasi, pur senza citare l’allora assessore, oggi sindaco – appare ripetuto anche nella vicenda della costruzione di 30 appartamenti» finiti nelle mani del clan camorristico dei Mallardo, posti sotto sequestro, 5 giorni prima delle elezioni, dalla magistratura.
L’elezione di De Meo e di 12 consiglieri della precedente maggioranza è già stata spunto di polemica in Commissione Antimafia fra opposizione e ministro dell’Interno. È stato il capogruppo pd Laura Garavini ad attaccare il titolare del Viminale. «Ministro – ha chiesto la Garavini per due volte – come si sente dopo che a Fondi sono tornate le persone per i cui comportamenti lei aveva chiesto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose? Nella relazione di scioglimento il prefetto fa il nome dell’attuale sindaco, riferendo che l’ex assessore all’Urbanistica era a conoscenza del sistema di collusioni con la criminalità. Oltre il danno, la beffa». «Non intendo rispondere – è stata l’imbarazzata replica di Maroni – s’è trattato di una scelta del consiglio dei ministri».
«Da quando, nel maggio del 1991, è entrata in vigore la legge sulle infiltrazioni mafiose negli enti locali – spiega il sociologo Vittorio Mete, autore dell’unico libro (“Fuori dal Comune” – edizione Bonanno) dedicato alle infiltrazioni mafiose degli enti locali – tutti i 192 decreti di scioglimento sono stati accolti dai rispettivi consigli dei ministri. Fondi segna uno spartiacque nelle strategia di contrasto alle infiltrazioni mafiose: diversamente da quanto avvenuto negli ultimi 20 anni e da quanto prevede la normativa, il governo Berlusconi non ha sciolto per mafia (ma per motivi “ordinari”) il Comune che ha anticipato il provvedimento con l’autoscioglimento». Il vantaggio per il Comune è stato evitare lo stigma di mafiosità e un lungo commissariamento, da un anno e mezzo a tre. E così a Fondi, in controtendenza con il resto dell’Italia, la percentuale dei votanti è aumentata – 81% contro il 75% del 2005 – ed ha registrato un plebiscito per la Polverini: 72,6%.
«Tutto è rimasto come prima – denuncia Maria Civita Paparello, candidata sindaco pd sconfitta – . Quei funzionari della precedente giunta che erano indicati come “collusi” con i clan sono rimasti in servizio». «Ma il dato politicamente più rilevante per il Sud Pontino – commenta ancora il sociologo Mete – resta l’affermazione elettorale del senatore pdl Claudio Fazzone, il più votato alle regionali laziali (28.817 preferenze, un terzo delle quali a Fondi)». Fazzone era più volte citato nella relazione Frattasi in quanto socio – con l’ex sindaco e un pregiudicato – di una srl beneficiata da una delibera della precedente giunta comunale.

Rai per una notte: la diretta sul Cantiere

Contro la censura, per la libertà e la diffusione dell’informazione
Dalle ore 21.00 potete collegarvi all’evento televisivo di “Rai per una notte” tramite il sito del Cantiere Sociale. Vi basterà cliccare sulla locandina qui sotto.
locandina

Il nuovo Cantiere è in edicola!

copertinaIl Cantiere Sociale vi aspetta in edicola. Il nuovo numero è ricco di approfondimenti sulle elezioni amministrative del 28 e 29 marzo, con analisi sui confronti fra i candidati a sindaco e una lunga intervista alla prima candidata a sindaco di Fondi, Maria Civita Paparello. E poi articoli sull’urbanistica, i problemi degli spuntisti al mercato, le controversie di Acqualatina, le disposizioni antidemocratiche del Commissario Nardone, la visita di De Meo al disastrato quartiere Spinete, e altro ancora. Il giornale si apre con una presentazione di Daniele Vecchio, candidato al Consiglio Regionale di Sinistra Ecologia Libertà. Leggete e diffondete!

Polverini a caccia di Fondi

Pubblichiamo l’articolo del nostro direttore, Andrea Palladino, uscito sul Manifesto di domenica 14 febbraio.

POLVERINI A CACCIA DI FONDI BENEDETTA DAL RAS FAZZONE
polveriniSono centinaia le serre della piana di Fondi. Di ogni dimensione, con tendoni bianchi, quasi una distesa che si confonde con il mare dopo le dune, viste dalle colline dei monti Ausoni. Raccontano che a volte dietro la paratie si nascondono case e cemento. Fondamenta clandestine, scavate la notte, quando nessuno vede. Di certo la piana che abbraccia la città a pianta quadrangolare del senatore Fazzone è oggi una mappa del potere. Ad ogni serra corrisponde un cartellone, colorato, con il simbolo dei partiti che localmente appoggiano la destra di Poverini. C’è ne è uno curioso, una sintesi del programma che Fazzone ha imposto al candidato del Pdl: «Litorale e sviluppo fondano». E come nelle serre che coltivano case, la parola sviluppo da queste parti nasconde altro cemento e altri mattoni.
Ieri era il giorno dell’acclamazione di Fazzone. Per il calendario era il giorno della sua presentazione alla città come candidato consigliere regionale. E Renata Polverini lo ha accompagnato all’interno del palazzetto dello sport, con un migliaio di persone che acclamavano, gridavano, sventolavano tutto quello che poteva fare colore. Ed è letteralmente sparita Renata Polverini, sommersa dalla potenza di fuoco elettorale del senatore Fazzone. Ovvero il Ras politico della città che il governo Berlusconi non ha voluto sciogliere per mafia, nonostante 500 pagine di relazione, scritte con scrupolo da ufficiali dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia di stato e firmate dall’ex prefetto di Latina Bruno Frattasi, poi spostato dal ministro Maroni dopo la bocciatura della proposta di scioglimento. Una relazione dove viene dipinta una rete di clientele, di rapporti troppo stretti con cosche di ‘ndrangheta, con aziende sospettate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma di essere in mano a uomini d’onore.
Il lungo comizio elettorale di Claudio Fazzone e di Renata Polverini è stato aperto – con un’ora di ritardo – dal candidato sindaco di Fondi del Pdl, Salvatore De Meo. Assessore all’urbanistica uscente dell’amministrazione guidata da Luigi Parisella, il sindaco a capo dell’ex giunta che il prefetto Frattasi voleva sciogliere, ha subito messo nero su bianco cosa intende fare: «Dobbiamo rivedere, con l’aiuto della Regione Lazio, gli usi civici della zona del litorale». Ovvero quel pezzo di costa che in tanti vorrebbero pronta per speculazioni edilizie milionarie, dove, fino ad ora, la Regione Lazio ha tutelato quello che ancora rimane del paesaggio straordinario di questo pezzo di Mediterraneo. La giunta che era guidata da Luigi Parisella – con l’appoggio pieno e incondizionato di Claudio Fazzone, socio e amico da sempre dell’ex sindaco – non ha mai riconosciuto la tutela dei piccoli agricoltori sulle terre demaniali promossa dalla Regione, contrastando i diritti degli utilizzatori tradizionali della zona costiera. Aiutando, però, campeggi – sequestrati con l’accusa di abusivismo – come l’Holiday Village, passato in mano ad imprenditori che contano.
L’entusiasmo dei fans di Fazzone è scattato, però, quando il candidato sindaco ha attaccato chi ha scritto e raccontato le storie delle cosche e delle mafie di Fondi: «Ho sentito il peso di due anni di insinuazioni, scritte e raccontate – ha concluso il suo intervento De Meo – che mi hanno lasciato amarezza». Renata Polverini sorride, guarda il pubblico sapendo che è da qui, da Fondi, dal clan del Ras che oggi siede al Senato che potrà venire il pacchetto di voti che contano, che possono compensare quelli del Pdl romano, da ieri ufficialmente persi dopo la decisione finale dei magistrati.
Guardando il migliaio di persone che siedevano davanti a Fazzone e a Polverini si riesce a percepire il peso che il senatore fondano ha costruito con cura maniacale. Nel 2000 e nel 2005 già era stato il consigliere regionale più votato d’Italia, superando ampiamente le 30.000 preferenze. Ci sono intere famiglie, organizzate, che obbediscono al comando dei galoppini elettorali. Sanno quando applaudire, quando alzare le bandiere, quando gridare il nome del loro lider. Intorno c’è un imponente sistema di sicurezza, body guard muscolosi, con auricolare, attenti a mantenere un ordine perfetto. Ci sono poi le società che curano gli allestimenti, con una curiosa regia video, dove capeggiava il logo della Regione Lazio sui monitor. Forse Fazzone si sente già dentro il palazzo del consiglio, o magari assessore di peso. O forse è un logo messo solo per mostrare che il traguardo è vicino.
E’ ora di cena quando tutti escono. Renata Polverini ha finito il suo intervento, evitando accuratamente le parole sulla legalità violata con il mancato scioglimento della giunta Parisella. Claudio Fazzone saluta, bacia, risponde, stringe le mani. Guarda chi c’è, misura il peso che ancora mantiene nella città. E sa che Renata Polverini non potrà fare a meno di lui e dei voti pesanti della città di Fondi.

Fazzone indagato

Mi raccomando
di Andrea Palladino
(Il Manifesto, 18.02.2010)

Schermata 2010-01-25 a 16.58.08Quasi un centinaio di lettere di raccomandazione, su carta intestata del Consiglio regionale del Lazio e riguardanti la sanità. Firmate dal senatore Pdl Claudio Fazzone, ras di Fondi e sponsor della Polverini. Che ora è indagato per abuso d’ufficio.
Quasi un centinaio di lettere di raccomandazione, su carta intestata Consiglio regionale del Lazio e firmate dal senatore del Pdl Claudio Fazzone, presidente dell’assemblea durante la giunta Storace, fino al 2005. Il pacco di almeno sessantaquattro fogli da ieri ufficialmente è un corpo di reato, e l’accusa è di abuso d’ufficio. La prima mossa giudiziaria l’aveva fatta il Gip di Latina Tiziana Coccoluto, che contestualmente al rinvio a giudizio di Benito Battigaglia – direttore generale della Asl destinatario delle missive di Fazzone – aveva mandato gli atti alla Procura, spiegando che anche il raccomandatore sarebbe stato degno dell’attenzione investigativa.
«Certo di un tuo interessamento», era la frase di chiusura standard. Una sorta di ciclostile – completo di numero di protocollo d’uscita dell’ufficio della presidenza del consiglio regionale del Lazio – dove il senatore ras di Fondi e capolista del Pdl alle prossime regionali inseriva il nome del suo candidato e la carica ambita. «Ti chiedo di interessarti, per quanto nelle Tue possibilità, della richiesta di incarico presso la Direzione Unità Pediatrica sud dell’Asl Latina della dottoressa G.C.», scriveva Claudio Fazzone il 10 giugno 2003. A marzo dello stesso anno la lettera segnalava che «il dottor E.P. parteciperà al concorso pubblico, per titoli ed esami». Anche in questo caso il difensore della giunta di Fondi aggiungeva alla fine la frase standard «certo di un tuo interessamento».
Le lettere che il manifesto ha potuto consultare contengono di tutto. Fazzone si interessava di cariche mediche, come oftalmologi per l’ospedale di Fondi, dirigenti di strutture complesse, infermiere professionali della provincia di Caserta che da Roma chiedevano di essere trasferite a Latina, otorinlaringoiatri che desideravano incarichi nell’ospedale Santa Maria Goretti. Ma contavano anche posti meno importanti, come quello di autista, per il quale Fazzone si è speso il 28 marzo del 2003. E non solo. Ci sono anche società di Fondi, come la tipolitografia Arti grafiche Kolbe: «Attualmente fornisce i timbri alla Asl di Latina. Essendo scaduta la gara degli stampati – scriveva Claudio Fazzone il 16 maggio del 2005 – e non c’è nessuno che effettui la fornitura». E subito dopo la proposta: «Ti chiedo, per quanto a te possibile, l’eventualità di far effettuare alla tipolitografia Kolbe la fornitura degli stessi, in attesa della gara ufficiale». Anche in questo caso la lettera è stata regolarmente protocollata, con il numero 357 del 2003.
Schermata 2010-01-25 a 16.56.48Nel gruppo nutrito dei raccomandati da Claudio Fazzone c’è chi poi ha fatto carriera politica. È il caso di Carmine Cosentino, primario del reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. «Ti evidenzio l’esigenza – scriveva l’instancabile Fazzone il 16 maggio del 2003 – di poter disporre, per le attività dell’U.O. di Chirurgia vascolare, di una equipe anestesiologica ed individuare nel dottor Carmine Cosentino l’anestesista a cui affidare la gestione del settore». Da allora il medico di Latina ha bruciato le tappe. Oggi, oltre ad essere primario del reparto di rianimazione, è anche consigliere provinciale per il Pdl a Latina. Non solo. Il 5 febbraio scorso è stato nominato presidente della Commissione sanità in provincia, con l’appoggio della maggioranza del centrodestra. «La persona giusta, al posto giusto», ha commentato – forse con ironia – il Pdl dopo la nomina.
Non sappiamo per ora quante lettere sono state prese in considerazione nell’indagine appena avviata dalla Procura di Latina. Quando l’ex procuratore Mancini decise di non indagare il senatore Fazzone, sostenendo che la raccomandazione non è un reato, la Procura prese in considerazione solo poche missive, che facevano riferimento a cinque persone assunte dopo un concorso per il reparto di radiologia, ritenuto dal Gip sospetto. Fu il quotidiano Latina Oggi a rivelare l’esistenza di oltre sessanta lettere, con tantissimi nomi e posizioni, che mostrano l’esistenza di un vero e proprio sistema di segnalazioni. Ed è forse per questo motivo che il Gip ha ritenuto di rimandare il fascicolo alla Procura, dove il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia ha da poco sostituito Mancini. Per ora secondo le poche notizie trapelate dalla Procura c’è solo la conferma di una prima contestazione del reato di abuso d’ufficio, ma non viene escluso che l’inchiesta possa allargarsi. Sarà in sostanza necessario capire, ad esempio, se nel caso delle segnalazioni di società – come la tipografia di Fondi – il tutto sia avvenuto senza contropartite. Un punto importante dell’inchiesta, perché il solo reato di abuso d’ufficio per fatti avvenuti nel 2003 cadrebbe subito in prescrizione. Ben altro scenario giudiziario si potrebbe configurare se la Procura di Latina decidesse di contestare altri reati più gravi.

Fazzone indagato

Il nuovo Cantiere è in edicola

Il cantiere sociale n.11Il nuovo numero del Cantiere Sociale è in tutte le edicole di Fondi. Un numero ricco, in cui troverete commenti e approfondimenti sul caso Fondi, sul nuovo commissario straordinario, sul prefetto Frattasi. E poi sui costi della nuova casa comunale e dei relativi parcheggi, sulla lotta del comitato contro le antenne, sul nuovo candidato a sindaco per il centrosinistra, Maria Civita Paparello (finalmente un volto nuovo, una donna autorevole e concreta). E molto altro ancora.
Abbiamo voluto intitolare questo numero “Fondi Anno Zero”. Il nuovo anno segna infatti uno spartiacque nella storia della nostra città. Anche in vista delle nuove elezioni, i cittadini dovranno decidere finalmente da che parte stare. Dovranno decidere se voltare definitivamente pagina o far finta che non sia accaduto nulla.