Monte San Biagio, cittadini e forze politiche contro l’area industriale in zona agricola

L’amministrazione comunale di Monte San Biagio si appresta a realizzare una zona artigianale e industriale in un’area agricola, il “Comparto 7″, importante a livello ambientale e per l’economia di molte famiglie del territorio.
I cittadini, supportati da associazioni e forze politiche, presentano un dettagliato dossier di osservazioni in cui denunciano le irregolarità del progetto.
Di seguito il comunicato stampa congiunto di Legambiente, Lista Il Bene Comune e Sinistra Ecologia Libertà (in fondo al testo i link ai file pdf con le osservazioni).

Il Piano Regolatore Generale (PRG) del Comune di Monte San Biagio, approvato dalla Regione Lazio nel 2005, prevede la realizzazione di una zona mista artigianale e piccola industria sui terreni che circondano il canale Fontanelle, indicati come Comparto 7. Si tratta di una parte di territorio in cui si svolgono prevalentemente attività agricole ed in cui sorgono in maggioranza aziende a carattere familiare anche di dimensione rilevante.

Il canale stesso è stato oggetto di una richiesta di declassificazione da parte dell’amministrazione, richiesta accolta solo parzialmente perché il vincolo di inedificabilità è stato ristretto da 150 a 50 metri dal corso d’acqua. Sempre nella zona, è presente una vasca di raccolta acque di proprietà del Consorzio di Bonifica.

Il Comune di Monte San Biagio ha stipulato con il Consorzio Industriale Sud Pontino una Convenzione, in cui si affida al Consorzio la gestione dell’area per un tempo indeterminato, comprese le pratiche di esproprio, in cambio delle opere di urbanizzazione e manutenzione delle stesse.

Se l’attuazione del PRG avesse come finalità il rilancio delle attività agricole della zona, compatibilmente con le sue caratteristiche ambientali, ci sarebbe da essere soddisfatti. Invece, l’esame del Piano Particolareggiato Esescutivo (PPE) del Comparto 7, pubblicato in queste settimane dall’Ufficio Urbanistica, ha allarmato sia i proprietari dei terreni, alcuni dei quali hanno realizzato negli ultimi anni importanti investimenti nelle proprie attività agricole, sia i rappresentanti della lista civica “Il bene comune” e di “Sinistra Ecologia e Libertà” Circolo intercomunale P. Impastato Fondi, M.S.Biagio, Sperlonga nonché gli attivisti del locale Circolo di Legambiente “Serra Andresone”.

Per tali ragioni, alle osservazioni-opposizioni dei proprietari dei terreni si sono aggiunte quelle dei due movimenti politici e dell’associazione ambientalista. In particolare, sotto il piano formale si sono fatte notare alcune anomalie nell’iter amministrativo del PPE: si è proceduto ad adottare il PPE con una Delibera di Giunta Comunale e non con una Deliberazione di Consiglio Comunale così come dettato dall’art. 14 della legge n. 1150 del 17 agosto 1942. Questa procedura illegittima ha escluso di fatto dalla discussione e decisione l’unico organo deputato a tale funzione, vale a dire il Consiglio Comunale.

Inoltre sotto il profilo sostanziale sono state osservate una serie di scelte tecniche non conformi ai dettati di norme vigenti.
Soprattutto a preoccupare è la presenza nel progetto esecutivo di alcuni possibili utilizzi affidati attraverso la Convenzione (della quale il Comune non aveva conservato alcuna copia) al Consorzio, che si impegna a realizzare “impianti di servizio per la cogenerazione e il teleriscaldamento, ovvero impianti di selezione e cernita dei rifiuti civili ed industriali nonché impianti di recupero di materiali riutilizzabili e per lo smaltimento di rifiuti speciali o piattaforme polifunzionali per l’inertizzazione e la termodistruzione.”

Tali attività rischierebbero di mettere in pericolo la vocazione agricola e le caratteristiche idrologiche della zona interessata, come pure la vasca del Consorzio di Bonifica.

Poiché nella zona è comparso da qualche mese un impianto di lavorazione di materiali inerti, sulla cui compatibilità ambientale si nutrono forti dubbi, le perplessità emerse dalle osservazioni sono più che giustificate, tanto più che potenziali conflitti di interesse non tarderanno ad emergere.

Si attende ora risposta da parte dell’Ufficio Urbanistica e dell’amministrazione, perché vengano date adeguate repliche alle richieste formulate e si avvii un processo partecipato su una scelta delicata per l’intero territorio di Monte San Biagio. Inoltre, nel CdA del Consorzio Industriale siede il Commissario del Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi Federico Carnevale e ci si attende una risposta coerente con la carica commissariale che attualmente ricopre.

I proprietari interessati, i movimenti politici e le associazioni ambientaliste impegnate sono pronte anche ad intraprendere vie legali per garantire il rispetto del diritto e della legalità.

Monte San Biagio, 15 maggio 2012

- Per la lista civica “Il bene comune”: Giuseppe Casale (consigliere comunale)
- Per “Sinistra Ecologia e Libertà” Circolo intercomunale P.Impastato Fondi, M.S.Biagio, Sperlonga: Umberto Barbato (portavoce)
- Per il Circolo Legambiente “Serra Andresone”: Paola Marcoccia (presidente)

Osservazioni “Il Bene Comune”
Osservazioni “Legambiente”
Osservazioni “Sinistra Ecologia e Libertà”

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