Polverini a caccia di Fondi

Pubblichiamo l’articolo del nostro direttore, Andrea Palladino, uscito sul Manifesto di domenica 14 febbraio.

POLVERINI A CACCIA DI FONDI BENEDETTA DAL RAS FAZZONE
polveriniSono centinaia le serre della piana di Fondi. Di ogni dimensione, con tendoni bianchi, quasi una distesa che si confonde con il mare dopo le dune, viste dalle colline dei monti Ausoni. Raccontano che a volte dietro la paratie si nascondono case e cemento. Fondamenta clandestine, scavate la notte, quando nessuno vede. Di certo la piana che abbraccia la città a pianta quadrangolare del senatore Fazzone è oggi una mappa del potere. Ad ogni serra corrisponde un cartellone, colorato, con il simbolo dei partiti che localmente appoggiano la destra di Poverini. C’è ne è uno curioso, una sintesi del programma che Fazzone ha imposto al candidato del Pdl: «Litorale e sviluppo fondano». E come nelle serre che coltivano case, la parola sviluppo da queste parti nasconde altro cemento e altri mattoni.
Ieri era il giorno dell’acclamazione di Fazzone. Per il calendario era il giorno della sua presentazione alla città come candidato consigliere regionale. E Renata Polverini lo ha accompagnato all’interno del palazzetto dello sport, con un migliaio di persone che acclamavano, gridavano, sventolavano tutto quello che poteva fare colore. Ed è letteralmente sparita Renata Polverini, sommersa dalla potenza di fuoco elettorale del senatore Fazzone. Ovvero il Ras politico della città che il governo Berlusconi non ha voluto sciogliere per mafia, nonostante 500 pagine di relazione, scritte con scrupolo da ufficiali dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia di stato e firmate dall’ex prefetto di Latina Bruno Frattasi, poi spostato dal ministro Maroni dopo la bocciatura della proposta di scioglimento. Una relazione dove viene dipinta una rete di clientele, di rapporti troppo stretti con cosche di ‘ndrangheta, con aziende sospettate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma di essere in mano a uomini d’onore.
Il lungo comizio elettorale di Claudio Fazzone e di Renata Polverini è stato aperto – con un’ora di ritardo – dal candidato sindaco di Fondi del Pdl, Salvatore De Meo. Assessore all’urbanistica uscente dell’amministrazione guidata da Luigi Parisella, il sindaco a capo dell’ex giunta che il prefetto Frattasi voleva sciogliere, ha subito messo nero su bianco cosa intende fare: «Dobbiamo rivedere, con l’aiuto della Regione Lazio, gli usi civici della zona del litorale». Ovvero quel pezzo di costa che in tanti vorrebbero pronta per speculazioni edilizie milionarie, dove, fino ad ora, la Regione Lazio ha tutelato quello che ancora rimane del paesaggio straordinario di questo pezzo di Mediterraneo. La giunta che era guidata da Luigi Parisella – con l’appoggio pieno e incondizionato di Claudio Fazzone, socio e amico da sempre dell’ex sindaco – non ha mai riconosciuto la tutela dei piccoli agricoltori sulle terre demaniali promossa dalla Regione, contrastando i diritti degli utilizzatori tradizionali della zona costiera. Aiutando, però, campeggi – sequestrati con l’accusa di abusivismo – come l’Holiday Village, passato in mano ad imprenditori che contano.
L’entusiasmo dei fans di Fazzone è scattato, però, quando il candidato sindaco ha attaccato chi ha scritto e raccontato le storie delle cosche e delle mafie di Fondi: «Ho sentito il peso di due anni di insinuazioni, scritte e raccontate – ha concluso il suo intervento De Meo – che mi hanno lasciato amarezza». Renata Polverini sorride, guarda il pubblico sapendo che è da qui, da Fondi, dal clan del Ras che oggi siede al Senato che potrà venire il pacchetto di voti che contano, che possono compensare quelli del Pdl romano, da ieri ufficialmente persi dopo la decisione finale dei magistrati.
Guardando il migliaio di persone che siedevano davanti a Fazzone e a Polverini si riesce a percepire il peso che il senatore fondano ha costruito con cura maniacale. Nel 2000 e nel 2005 già era stato il consigliere regionale più votato d’Italia, superando ampiamente le 30.000 preferenze. Ci sono intere famiglie, organizzate, che obbediscono al comando dei galoppini elettorali. Sanno quando applaudire, quando alzare le bandiere, quando gridare il nome del loro lider. Intorno c’è un imponente sistema di sicurezza, body guard muscolosi, con auricolare, attenti a mantenere un ordine perfetto. Ci sono poi le società che curano gli allestimenti, con una curiosa regia video, dove capeggiava il logo della Regione Lazio sui monitor. Forse Fazzone si sente già dentro il palazzo del consiglio, o magari assessore di peso. O forse è un logo messo solo per mostrare che il traguardo è vicino.
E’ ora di cena quando tutti escono. Renata Polverini ha finito il suo intervento, evitando accuratamente le parole sulla legalità violata con il mancato scioglimento della giunta Parisella. Claudio Fazzone saluta, bacia, risponde, stringe le mani. Guarda chi c’è, misura il peso che ancora mantiene nella città. E sa che Renata Polverini non potrà fare a meno di lui e dei voti pesanti della città di Fondi.

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