Manifestazione antimafia: un segnale forte

Il Manifesto 26-09-2009 - clicca per leggere l'articoloHa ottenuto un buon risultato la manifestazione contro le mafie di ieri, 25 settembre, a Fondi. Migliaia di persone si sono riunite per far sentire la propria voce contro il ritardo grave e colpevole del governo nei confronti della richiesta di scioglimento del comune di Fondi per mafia. Nonostante il divieto del sindaco e le multe notificate mentre si allestiva il palco, la manifestazione si è svolta serenamente ed ha fatto centro. La folla si è riunita per urlare il suo no a tutte le mafie e alle sue collusioni con la politica. Sul palco i segretari nazionali di tutti i partiti d’opposizione, qualcosa che “non accadeva dai tempi dell’Ulivo” come ha fatto notare l’inviato di Sky Tg24 nel suo servizio. Da vedere, anche per ascoltare l’ennesima bugia del sindaco Parisella che, intervistato per l’occasione, ha detto che il problema si ridurrebbe al solo Izzi, ex assessore, prontamente allontanato dalla giunta non appena si ebbe qualche sospetto sul suo conto. __IGP6108In realtà Izzi fu allontanato solo su richiesta del prefetto e il grave ritardo con cui avvenne la sua esautorazione fu proprio uno dei motivi che convinse il prefetto a chiedere lo scioglimento anticipato del consiglio comunale, poiché si sospettava un sistema di ricatti tale da legare le mani al sindaco e alla sua giunta. Ma fra le mele marce indicate da Frattasi non c’è solo Izzi, c’è anche lo stesso Parisella! Che avrebbe accreditato personalmente familiari di pregiudicati e ditte e imprese riconducibili ai clan, che scavalcavano gli aventi diritto.
Nei suoi discorsi mendaci e senza pudore Parisella è in buona compagnia. C’è anche il suo amico-superiore, il senatore Fazzone: intervistato da Lazio Tv ha prima detto che il caso Fondi è una strumentalizzazione della sinistra e poi ha precisato che a lui “non importa quale sarà la decisione, se il comune si scioglie o non si scioglie” (davvero? non si direbbe) e che il “prefetto ha fatto semplicemente il suo dovere”. Se il prefetto ha fatto solo il suo dovere, non si capisce perché lo stesso Fazzone, solo qualche settimana fa, ha paventato la richiesta di una commissione d’indagine sul suo operato, insieme al suo amico presidente della provincia, Armando Cusani. __IGP6135Un fatto gravissimo, un vulnus istituzionale che ancora pesa come un macigno. Pensava forse Fazzone che lo avessimo già dimenticato? Mercoledì ci sarà il prossimo consiglio dei ministri e finalmente sapremo come finirà tutta questa storia.

PS: a breve pubblicheremo il nostro reportage video della manifestazione.

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