Nuovo question time su Fondi

Scioglimento del comune di Fondi: question time del 16/07/09

Nel question time di oggi, l’onorevole Laura Garavini (Pd) denuncia l’intollerabile ritardo del Governo in merito alla richiesta di scioglimento del comune di Fondi per infiltrazioni mafiose. Parla di due pesi e due misure in materia di sicurezza e denuncia il coinvolgimento politico del Governo nella vicenda, che sarebbe la causa delle reticenze mostrate rispetto al provvedimento da adottare e all’urgenza che normalmente dovrebbe esservi connessa.
Il testo letto dal sottosegretario Luigi Casero in risposta all’interrogazione della Garavini, è invece abbastanza anomalo. Dopo i ritardi dovuti alle verifiche effettuate dal ministero e dalla richiesta della documentazione da parte di alcuni ministri per approfondire la questione, veniamo a sapere che la decisione definitiva continua a latitare ancora perché, in ultima istanza, “il Consiglio dei Ministri ha nuovamente preso in esame la proposta di scioglimento del comune predetto, risolvendo tuttavia di rinviare ogni decisione in merito, in attesa che gli organi giudiziari concludessero le indagini in corso sul contestato fenomeno di inquinamento da parte della criminalità organizzata”.

Ma la richiesta di scioglimento viene presentata dal Prefetto in seguito all’insediamento di una Commissione d’accesso. Se poi le sue valutazioni sono verificate e condivise dal Ministero dell’Interno, per quale motivo si dovrebbero attendere le disposizioni degli inquirenti? Sembra essere nient’altro che l’ennesima presa in giro.
Con l’eccezione di Maroni, il governo è stato abile e fin troppo ambiguo, e nulla ha lasciato intendere sull’opportunità di una decisione che sia davvero risolutiva, che vada cioè nel senso dello scioglimento. Il cdm potrebbe persino sposare l’interpretazione del sindaco Parisella e del senatore Fazzone, e cioè che una volta eseguiti gli arresti e determinate le responsabilità individuali il comune può tornare a fare tranquillamente il suo lavoro, anche in forza dell’ampio consenso elettorale che lo sorregge. Sarebbe un fatto di una gravità eccezionale, poiché i quadri dirigenziali del comune che sono finiti sotto indagine sono stati nominati dal sindaco, e troppi elementi indicano come non plausibile l’ignoranza di quest’ultimo sui rapporti pericolosi che si erano venuti a formare in seno alla sua amministrazione. La reticenza nell’allontanare l’ex assessore Izzi in seguito alle scoperte sulla rete di rapporti che lo legava ai gruppi criminali aveva già dimostrato, secondo Frattasi, quanto fosse vulnerabile, piena di impedimenti o perfino ricattata, l’amministrazione comunale. E con essa il potere decisionale del sindaco stesso, dal momento che aveva in un primo momento accolto i suggerimenti del Prefetto e assicurato la sua collaborazione.
La decisione di non scioglimento aprirebbe dunque uno squarcio nella comunità civile. Verrebbe a mancare il senso di condivisione e di garanzia che le istituzioni offrono a tutti i cittadini, aldilà delle connotazioni politiche. Sul tema della criminalità non dovrebbero esserci tentennamenti, debolezze o concessioni. Di nessun tipo. Ma cosa aspettarsi da un governo che ha appena regalato un condono fiscale a vantaggio delle organizzazioni criminali, che non dovranno più nemmeno preoccuparsi di riciclare il denaro sporco? Questa è la situazione attuale. Speriamo non peggiori e che qualcuno anteponga una volta tanto il bene comune agli odiosi interessi di parte.

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